I saldisti doc son quelli che per mesi, mansueti, aspettano. Sicuri, con la calma quieta dei killer fanno la posta all’oggetto desiderato e poi, allo scattare dell’ora X, si avventano su di lui famelici come barracuda“, afferma Luciana Littizzetto. Un atteggiamento, quello degli amanti dei saldi, adottato anche da molti di coloro che hanno deciso di approfittare dei vari bonus edilizi messi in campo dal governo.

Ne è un chiaro esempio il Superbonus 110% che fin dal suo debutto ha attirato l’interesse di un bel po’ di persone e aziende, tanto da registrare una vera e propria corsa a tali agevolazioni.

Un interesse di grandi dimensioni, che ha portato inevitabilmente con sé ad utilizzare innumerevoli risorse pubbliche.

Da qui la decisione del governo Meloni di intervenire sulla questione, ponendo uno stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Un addio che non sarà, però, definitivo per tutti. Ma chi ne potrà ancora beneficiare? Ecco come funziona

Bonus edilizi, le nuove regole del 2023

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge attraverso cui ha deciso di introdurre delle novità per quanto riguarda la gestione dei bonus edilizi. In particolare, come si legge sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:

“Con l’entrata in vigore del provvedimento, avvenuta il 17 febbraio 2023, non saranno infatti più consentite la cessione del credito e lo sconto in fattura per i nuovi interventi mentre le due opzioni continueranno a rimanere valide per coloro che invece avranno già avviato i lavori e presentato la Cila nei termini indicati dalla normativa”.

Chi potrà ancora accedere allo sconto in fattura: aggiornamenti sulle proroghe 110

A partire dallo scorso 17 febbraio 2023, il Governo ha imposto lo stop di cessione dei crediti e sconto in fattura. Un blocco che non è passato inosservato, ma che non coinvolge tutti. In particolare potranno continuare a beneficiare dello sconto in fattura coloro che hanno deciso di svolgere dei lavori di edilizia libera, come ad esempio infissi, caldaie, pompe di calore e tende da sole.

Il tutto a patto che tali interventi abbiano avuto inizio entro lo scorso 16 febbraio.

Il punto di forza della cessione del credito e dello sconto in fattura è che permettono di recuperare subito i soldi. Negli altri casi si rientra nel nuovo regime e si può ottenere solo la detrazione in sede di dichiarazione dei redditi. A tal proposito è bene ricordare che non sono considerati validi, per poter continuare a beneficiare della cessione del credito, la firma del contratto, preventivi, ordine e nemmeno il pagamento tramite bonifico. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, comunque, non ha escluso la possibilità che possano essere adottati nel breve periodo dei correttivi.

Superbonus in dichiarazione, si studia la riforma per recuperare le spese più facilmente

Ad esempio l’esecutivo potrebbe decidere di estendere le tempistiche per sfruttare il Superbonus 110% nella dichiarazione dei redditi in qualità di detrazione. In particolare si starebbe valutando di passare da 4 a 10 anni. Dovrebbe, inoltre, essere consentita la possibilità di iscrivere il credito sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate fin dal momento in cui viene preso in carico dall’istituto di credito. Al momento, comunque, si ricorda, si tratta solo di ipotesi. Bisogna attendere l’approvazione ufficiale degli emendamenti per vedere se e quali novità verranno introdotte per detrazione. E, per chi ancora spera, anche per sconto in fattura e cessione del credito.