Entro Sabato dovrà essere inviata al Fisco la comunicazione delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito per le spese 2021. La stessa scadenza riguarda le opzioni riferite alle rate residue non fruite delle detrazioni spettanti per le spese del 2020.

Detto ciò, la comunicazione dovrà essere effettuata tenendo conto che: è ammesso l’annullamento entro il quinto giorno del mese successivo a quello di invio; entro lo stesso termine, può essere inviata un’altra comunicazione interamente sostitutiva della precedente.

L’opzione per la cessione del credito è inefficace nei confronti dell’Agenzia, se non è stata comunicata nei termini appena indicati.

Detto ciò, anche le comunicazioni che scadono il 15 ottobre, potranno essere corrette nei termini più ampi ammessi dalla circolare n° 33/E ossia entro il 30 novembre. Grazie alla c.d. remissione in bonis.

La correzione potrà riguardare sia errori formali che sostanziali.

La cessione del credito. Le regole ordinarie per inviare la comunicazione al Fisco

La Comunicazione delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, deve essere inviata all’Agenzia delle entrate entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione. La comunicazione può riguardare anche le rate residue di detrazione. Il totale delle rate ed è irritrattabile. Salvo quanto previsto nella circolare 33, in merito alla correzioni sulla cessione del credito.

Per le rate residue, l’invio della comunicazione deve essere effettuata entro il 16 marzo dell’anno di scadenza del termine ordinario di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui avrebbe dovuto essere indicata la prima rata ceduta non utilizzata in detrazione.

Perfezionata la prima comunicazione, le successive cessioni del credito potranno avvenire anche per singole rate.

Ora capiremo meglio questi termini.

La scadenza del 15 ottobre

Come detto in premessa, entro il 15 di ottobre scade la comunicazione delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito per le spese 2021 nonché per le rate residue non fruite delle detrazioni spettanti per le spese del 2020.

Detto ciò, la scadenza del 15 vale solo per i soggetti IRES e i titolari di partita Iva. Soggetti per i quali la dichiarazione dei redditi scade il prossimo 30 novembre. Attenzione, tale scadenza non vale per i privati, i quali hanno avuto tempo fino al 29 aprile 2022 (articolo 10-quater, Dl 4/2022), dopo una prima proroga al 7 aprile disposta dall’Agenzia delle entrate (provvedimento 3 febbraio 2022, punto 4.1).

Tuttavia, anche i privati nonchè coloro per i quali vale la scadenza del 15 ottobre, possono sfruttare i maggiori termini ammessi dall’Agenzia delle entrate.

Nello specifico, grazie alla remissione in bonis, è ammesso l’invio tardivo della comunicazione, purché:

  • sussistano tutti i requisiti sostanziali per la detrazione;
  • i contribuenti abbiano tenuto un comportamento coerente con l’esercizio dell’opzione, in particolare, nelle ipotesi in cui tale esercizio risulti da un accordo o da una fattura precedenti al termine di scadenza della comunicazione;
  • non ci siano attività di controllo sulla alla spettanza del beneficio fiscale;
  • sia versata la misura minima della sanzione prevista (250 euro).

La comunicazione tardiva per le spese 2021 potrà essere inviata entro il termine del 30 novembre 2022.Termine di presentazione della prima dichiarazione dei redditi utile successiva all’ordinario termine annuale di trasmissione della comunicazione di sconto in fattura o cessione del credito.

Entro la stessa data del 30 novembre, potranno essere corretti eventuali errori nella comunicazione inviata nei termini ordinari (per il 2021, 29 aprile/15 ottobre).