Per le spese sostenute nel 2023, nuovi lavori sugli edifici unifamiliari, il superbonus spetta al 90% e solo nel rispetto di precise condizioni. Inoltre, la cessione del credito è ammessa se il titolo abilitativo è stato presentato nei termini indicati dal DL 11/2023, c.d. decreto superbonus.

Una delle condizioni per poter sfruttare ancora il superbonus è legata al reddito del titolare dell’immobile oggetto di lavori. Infatti, il legislatore ha fissato un limite di 15.000 euro che deve essere rapportato a uno specifico quoziente familiare. Tale quoziente è individuato tenendo conto della composizione del nucleo familiare.

Nella circolare n°13/E, l’Agenzia delle entrate ha fornito i chiarimenti necessari per meglio individuare quali sono i familiari di cui si deve tenere conto nel calcolo del limite reddituale.

Il superbonus per le unifamiliari

L’art.9 del DL 176/2022, decreto Aiuti-quater, che in primis ha ridotto dal 110% al 90% il superbonus, prevede che, rispetto ai lavori effettuati su edifici e villette unifamiliari, è possibile beneficiare del superbonus 2023 solo se:

  • il contribuente è titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (Usufrutto, uso, abitazione, superficie, enfiteusi);
  • l’unità immobiliare immobiliare è adibita ad abitazione principale;
  • il reddito dell’anno precedente a quello di esecuzione dei lavori,  rapportato a uno specifico quoziente familiare, non è superiore a 15.000 euro.

Il diritto di proprietà o la titolarità di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare oggetto degli interventi deve sussistere al momento di inizio dei lavori.

Tale impostazione normativa, fa sì che il superbonus per gli edifici unifamiliari non potrà essere più richiesto dai familiari conviventi del proprietario. E neanche da colui che ha l’immobile in affitto.

Cessione del credito con il quoziente familiare

Soffermandoci sul limite reddituale, in applicazione del quoziente familiare, anche ai fini della cessione del credito, il rispetto del limite reddituale di 15.000 euro deve essere verificato:

  • dividendo il reddito complessivo del contribuente, del coniuge e dei familiari, rilevato nell’anno precedente a quello di sostenimento delle spese superbonus;
  • per un quoziente che varia in base al numero dei componenti del nucleo familiare che sono stati a carico (art.12, comma 2 del DPR 917/86, TUIR) nello stesso anno.

Le stesse indicazioni valgono per quanto riguarda i componenti delle unioni civili e per le coppie di fatto.

Dunque, la spettanza del superbonus 2023 edifici unifamiliari, è strettamente legata al calcolo del quoziente familiare.

Cessione del credito con il quoziente familiare. I chiarimenti della circolare 13

Post che siamo già a metà 2023, si attendevano da tempo i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate in merito al calcolo del quoziente familiare. Ebbene, tali chiarimenti sono arrivati con la circolare n°13.

A proposito l’Agenzia delle entrate ha messo in evidenza che:

  • il reddito complessivo familiare è costituito dalla somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa, dal contribuente, dal coniuge del contribuente, non legalmente ed effettivamente separato, o dal soggetto legato da unione civile.
  • vanno sommati, inoltre, i redditi posseduti dal convivente del contribuente, presente nel nucleo familiare, nonché quelli dei familiari, diversi dal coniuge o dal soggetto legato al contribuente da unione civile, presenti nel nucleo familiare se fiscalmente a carico.

Ancora, ai fini della norma in parola, fanno parte del nucleo familiare: il coniuge o il componente dell’unione civile, anche se non risulta nello stato di famiglia perché, ad esempio, ha una diversa residenza. Il convivente di cui all’articolo 1, comma 36, della cd. legge Cirinnà16; i figli e ogni altra persona indicata nell’articolo 433 del codice civile. Purché siano fiscalmente a carico.

Rileva la composizione del nucleo familiare dell’anno antecedente quello di sostenimento delle spese agevolate.

Il reddito così come sopra individuato deve essere diviso per un numero di parti indivuate in base ai componenti del nucleo familiare.

Considerando i familiari a carico.

Concorrono a determinare il numero di parti i familiari a carico presenti nel nucleo familiare del contribuente che sostiene la spesa. Ciò vale a prescindere dalla circostanza che, nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa, siano stati a carico di quest’ultimo o dell’altro genitore o di entrambi.

Riassumendo

  • il superbonus 2023 spetta anche per i lavori effettuati sugli edifici unifamiliari;
  • l’agevolazione spetta solo se il contribuente è titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (Usufrutto, uso, abitazione, superficie, enfiteusi);
  • il reddito complessivo del proprietario dell’immobile ( o del titolare di altro diritto reale) non deve essere superiore a 15.000 euro;
  • il limite va verificato suddividendo il reddito familiare complessivo per un numero di parti legato variabili a seconda della composizione del nucleo familiare (quoziente familiare).