Cessione del credito con banca Intesa. Sembra questa una delle strade maggiormente percorribili per i contribuenti che hanno ristrutturato la propria casa. O che sono ancora in fase di ristrutturazione e intendono cedere il credito edilizio. Infatti banca Intesa ha stipulato alcuni nuovi accordi di cessione dei crediti che ha nel proprio portafoglio, liberando capienza fiscale. Questo permetterà alla banca di accettare nuove pratiche di cessione. Ciò riguarderà imprese e contribuenti con vecchi crediti incagliati che a oggi non sanno a chi cedere.

Nonché chi eseguirà nuovi lavori rispetto ai quali il DL 11/2023, c.d. decreto superbonus. ammette ancora le opzioni di cessione del credito. E anche lo sconto in fattura. Ciò indipendentemente dalla data di presentazione del titolo abilitativo.

La cessione del credito. La situazione dopo il DL superbonus

Dopo l’approvazione del decreto superbonus, cessione del credito e sconto in fattura sono ancora ammessi se alla data del 16 febbraio:

  • per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, risulta presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). O presentato altro titolo abilitativo per i lavori diversi al superbonus;
  • per gli interventi effettuati dai condomini, risulta adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. E risulti presentata anche la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);
  • per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo;
  • per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, edilizia libera, è richiesto l’inizio dei lavori (serve una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’art 47 del DPR n. 445 del 2000 in cui sia sui sia indicata la data di inizio dei lavori. Data che deve essere antecedente al 17 febbraio).

Sugli interventi in edilizia libera, laddove alla data del 16 febbraio i lavori non risultavano ancora iniziati, ai fini della cessione del credito o dello sconto in fattura, è sufficiente un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori (basta anche un preventivo dei lavori).

Nel caso in cui alla data del 17 febbraio non risultino versati acconti, la data antecedente dell’avvio dei lavori, o della stipula di un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori, deve essere attestata sia dal cedente o committente, sia dal cessionario o prestatore, mediante dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Dichiarazione resa ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

Cessione del credito anche dopo il 16 febbraio. Per quali lavori?

Al di là della data di presentazione del titolo abilitativo, cessione del credito e sconto in fattura saranno ancora ammesse rispetto ai seguenti lavori:

  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche agevolati al 75%;
  • interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009. E in quelli danneggiati dagli eventi meteorologici verificatisi a partire dal 15 settembre 2022 nei territori della Regione Marche;
  • lavori realizzati dagli IACP (case popolari), dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa Nonché dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) o dalle organizzazioni di volontariato (ODV).

Fatta tale necessaria ricostruzione, veniamo ai nuovi accordi di cessione definiti a livello nazionale.

Cessione del credito. Quale banca ha ripreso ad acquistare?

Al fine di liberare capacità fiscale e prendere nuove pratiche di cessione, Banca intesa sta definendo una serie di accordi di cessione dei crediti edilizi che ha in portafoglio.

E’ notizia di pochi giorni fa che Intesa Sanpaolo e l’Università Luiss Guido Carli hanno siglato un accordo per la cessione dei crediti fiscali legati ai Bonus Edilizi e al Superbonus per un valore fiscale pari a 60 milioni di euro.

Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo ha commentato la notizia. Ecco come: “Grazie all’importante accordo con Luiss continuiamo a dare attuazione al meccanismo di ri-cessione dei crediti fiscali per il Superbonus e altri bonus edilizi per ampliare la capacità fiscale delle banche. È un’operazione importante e auspichiamo che seguano presto nuove iniziative con altre imprese del territorio, che possano cogliere un vantaggio fiscale significativo e, al tempo stesso, contribuire ad un’iniziativa a sostegno del Sistema Italia. Il nostro Gruppo ha sempre operato in collaborazione con Deloitte, offrendo un elevato grado di controllo delle pratiche e garantendo quindi un portafoglio crediti di qualità. Questo rappresenta un valore sia per le imprese edili che si rivolgono a noi, sia per le aziende che acquistano i crediti fiscali maturati”.

Un ulteriore accordo è stato siglato con Salcef Group. Secondo quanto riportato in una nota ufficiale di Banca Intesa si tratta di «un accordo per la ri-cessione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi e al superbonus per un valore fiscale pari a 40 milioni di euro. Intesa Sanpaolo conferma il proprio impegno a supporto dell’economia del paese nell’acquisto dei crediti fiscali, sia da privati che da imprese e senza limiti di importo».