Sembra ormai assistere ad un documentario sui felini che avvistano la preda. Si nascondono tra la vegetazione, un passo alla volta, piano piano per paura di essere visti, e poi, quando raggiungono la dovuta distanza via all’attacco.

Un passo alla volta come quelli che dopo aver preso una pesante cotta, hanno paura di riavvicinarsi alle belle donne.

È l’esatta descrizione metaforica di come il legislatore sta cercando di sbloccare la cessione del credito nell’ambito dei bonus edilizi. Un passo alla volta, con la paura di riaprire nuovamente il circolo vizioso delle frodi fiscali.

Un circolo che ha portato in passato lo stesso legislatore a porre dei freni a questo tipo di operazione.

L’ultima novità sembra dover arrivare con la conversione in legge del decreto Aiuti quater. Dagli attuali 4 passaggi si passerebbe a 5. A prevederlo è un emendamento

I 4 passaggi attuali

Ricordiamo che nel campo della cessione del credito, attualmente, dopo i numerosi interventi legislativi, la normativa vigente prevede un numero massimo di quattro cessioni. In dettaglio:

  • il committente (ossia chi deve fare i lavori sulla propria casa) può, in luogo della detrazione fiscale, optare per la cessione del credito (o sconto in fattura). La cessione del credito può essere fatta verso un qualsiasi soggetto (inclusa anche l’impresa che fa i lavori) – questa è la prima cessione
  • chi ha acquisito il credito dalla prima cessione, a sua volta può utilizzarlo in compensazione o cederlo ulteriormente ma solo verso un soggetto vigilato (banca, assicurazione o società finanziaria autorizzata) – seconda cessione
  • successivamente, chi acquisisce il credito proveniente dalla seconda cessione può a sua volta utilizzarlo in compensazione oppure effettuare una sola cessione a un altro soggetto vigilato (banca, assicurazione o società finanziaria autorizzata) – terza cessione.

Chi acquisisce il credito dalla terza cessione non potrà ulteriormente cederlo (ma solo utilizzarlo in compensazione. Quindi, la cessione del credito si ferma. Tuttavia, laddove chi acquista il credito dalla terza cessione è una banca, questa potrà ulteriormente cederlo (dunque, quarta cessione) ma solo verso soggetti professionali e con partita IVA che siano propri correntisti.

Come potrebbe cambiare la cessione del credito

Ora con la conversione in legge del decreto Aiuti quater, come anticipato, si potrebbe aggiungere un 5° passaggio.

In sostanza ci sarà la prima cessione del credito che resta libera (come adesso). Poi saranno ammessi altri tre passaggi (quindi, non più due) verso soggetti qualificati (banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni).

Dunque, il trasferimento del credito può avere al massimo 4 passaggi. Se chi prende il credito derivante dalla quarta cessione (non più dalla terza) sarà una banca questa potrà cedere ancora il credito ma solo verso proprio correntista partita Iva. Quindi, in questo caso i passaggi totali diventerebbero 5.

Ribadiamo, che la conferma di questa modifica ci sarà solo con la definitiva conversione in legge del decreto Aiuti quater. Quindi, bisogna aspettare affinché possa essere ufficiale. Ricordiamo anche che la conversione in legge del decreto Aiuti quater dovrebbe portare anche altre modifiche. Ad esempio, la proroga della CILAS per il superbonus condominio.