Con un decreto scritto e approvato in tempi record, e senza alcun preavviso, il governo taglia definitivamente le gambe allo sconto in fattura e cessione del credito nei bonus edilizi. Tra le misure lo stop alla remissione in bonis per la comunicazione dell’opzione.

In sintesi, con l’obiettivo di tutelare la finanza pubblica e promuovere pratiche sostenibili nel settore edilizio e dell’efficienza energetica, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha varato, nella seduta del 27 marzo 2024, un nuovo decreto-legge.

Il provvedimento mira a regolamentare e rafforzare le misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali.

Per l’esecutivo, si tratta di un passo necessario alla luce degli ultimi dati certificati dall’ISTAT. La revisione al rialzo del deficit al 7,2% per l’anno 2023, seguendo le precedenti correzioni per gli anni 2021 e 2022, ha evidenziato, spiega il comunicato stampa di Palazzo Chigi, la necessità di interventi mirati per garantire la sostenibilità finanziaria del paese.

Strade chiuse per sconto e cessione

Il decreto lampo in esame, dice definitivamente stop all’opzione di sconto in fattura e cessione del credito nei bonus edilizi. Si tratta dell’ultimo atto, visto che già in passato, con altri provvedimenti legislativi, si erano ridotti all’osso i casi in cui le due strade risultavano ancora percorribili. Ora, invece, si stabilisce che dalla data di entrata in vigore delle nuove norme, le due opzioni non sono più possibili nemmeno per le residue fattispecie per le quali risultava ancora vigente la chance.

Resta fermo che, per le spese 2023, chi ha optato per sconto in fattura e cessione del credito deve darne comunicazione all’Agenzia Entrate.

A questo proposito ricordiamo che, detto adempimento avrebbe dovuto farsi entro il 16 marzo 2024, che essendo sabato sarebbe slittato al 18 marzo. Il condizionale è dovuto al fatto che, a seguire è arrivata la proroga comunicazione opzione sconto fattura e cessione credito spese 2023 (Provvedimento Agenzia Entrate Prot. n. 2024/53159).

La data ultima è fissata al 4 aprile 2024.

Per completezza, ricordiamo anche che il 4 aprile 2024 è in scadenza la comunicazione lavori condominio spese 2023.

Cessione credito e sconto in fattura, addio remissione in bonis

Regola vuole che l’omessa comunicazione dell’opzione comporti come conseguenza, il non perfezionamento dell’operazione di cessione o sconto.

Tuttavia, almeno fino ad oggi, l’Agenzia Entrate aveva ammesso la possibilità di rimediare con la c.d. remissione in bonis (Circolare n. 27/2023). Ci significava trasmettere la comunicazione dell’opzione entro la scadenza della prima dichiarazione redditi utile successiva.

Quindi, per la comunicazione di opzione in scadenza il 4 aprile 2024, avrebbe significato possibilità di invio oltre detta data. Ma entro il 15 ottobre 2024 (scadenza Modello Redditi 2024). Contestualmente sarebbe da pagarsi anche la sanzione di 250 euro (codice tributo 8114).

Ebbene, il governo con il nuovo decreto superbonus approvato il 27 marzo 2024 ha stabilito che la strada della remissione in bonis non diventa più percorribile. Testualmente, il comunicato stampa dell’esecutivo recita

al fine di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, si esclude l’applicazione dell’istituto della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024.

Ne consegue che la scadenza del 4 aprile 2024 per la comunicazione dell’opzione sconto o cessione nei bonus edilizi resta “tassativa”. Senza più possibilità di rimediare in caso di omissione.

Riassumendo…

  • il 4 aprile 2024 segna la scadenza per la comunicazione dell’opzione sconto in fattura e cessione del credito nei bonus edilizi per le spese 2023
  • il governo, nella seduta del 27 marzo 2024 ha approvato un nuovo decreto che dice definitivamente stop alle due opzioni anche per le fattispecie residuali
  • il nuovo decreto segna lo stop anche alla remissione in bonis per la comunicazione dell’opzione.