Il portale qualificazioneenergetica ha denunciato alle associazioni dei consumatori una pratica dilagante in rete: un sistema di truffa sulle certificazioni energetiche a basso costo che in realtà propongono la vendita di attestati APE non regolari. Che cosa si rischia e come riconoscere la truffa delle certificazioni energetiche low cost distinguendole da offerte valide?

Cosa è la Certificazione Energetica e a cosa serve il sopralluogo

Ricordiamo in primis che l’attestato di prestazione energetica (APE) serve a monitorare il consumo energetico di un immobile.

Si tratta semplificando di una scheda tecnica in cui viene attribuito un valore all’immobile, in una scala che va da A a G, in base ai consumi garantiti dagli impianti (dove A+ è la più performante). L’attestato può anche indicare gli eventuali interventi suggeriti dal tecnico per ottimizzare la prestazione energetica della casa.

Il certificatore energetico chiamato a redigere le certificazioni APE è un professionista abilitato che deve eseguire un sopralluogo per la misurazione dei parametri. Come prevede infatti anche il D.M. 26 giugno 2015 “Linee Guida Nazionali per l’Attestazione della Prestazione Energetica degli Edifici”, art.4, comma 6 “il soggetto abilitato (…) che redige l’APE, deve effettuare almeno un sopralluogo presso l’edificio o l’unità immobiliare oggetto di attestazione, al fine di reperire e verificare i dati necessari alla sua predisposizione”. Eppure purtroppo spesso la prassi non è quella: la truffa delle certificazioni energetiche low cost su internet proprone attestati facili, veloci ed economici senza sopralluogo.

Attenzione ai rischi: da un lato, ex art.12 del D.L. 63/2013 al comma 3, il professionista qualificato che rilascia la relazione tecnica senza seguire schemi e modalità imposti è punito con una sanzione amministrativa da 700 euro a 4200 euro.

Il certificato APE senza sopralluogo può dare problemi al proprietario dell’immobile in caso di vendita. Diffidare quindi da attestati energetici low cost (anche sotto le 50 euro a volte) che vengono proposti semplicemente inviando moduli online.


Peggio ancora allegare un falso APE per la vendita di casa: si configura il reato di truffa come stabilito dalla Corte di Cassazione, con sentenza n. 16644/2017.