Scusiamo i nostri errori in quattro modi: li minimizziamo, li consideriamo inevitabili, ci concentriamo sulle cause, cerchiamo i lati positivi.
E poi torniamo a ripeterli“, afferma Fabrizio Caramagna. Sbagliare d’altronde è umano e in questi casi, l’unica cosa da fare, è quella di cercare una soluzione.

Prevenire, però, è meglio di curare. Questo soprattutto quando si rischia di imbattere in errori che possono portare con loro delle conseguenze inaspettate e indesiderate. Lo sa bene l’Agenzia delle Entrate che per venire incontro alle esigenze dei contribuenti ha deciso di pubblicare una guida inerente la Certificazione Unica 2023.

Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Cos’è la Certificazione Unica e tempistiche

La certificazione Unica 2023, inerente l’anno d’imposta 2022, non è altro che un modello grazie al quale un datore di lavoro certifica al proprio dipendente gli importi dei compensi erogati e delle trattenute applicate nel corso dell’anno di riferimento. A tal fine il datore di lavoro deve adempiere a due obblighi.

Ovvero deve consegnare la Certificazione Unica al dipendente e allo stesso tempo inviarla all’Agenzia delle Entrate. Il tutto deve essere effettuato rispettando determinate tempistiche e modalità di invio. Come riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti:

“La certificazione unica va rilasciata al percettore delle somme, utilizzando il modello “sintetico” entro il 16 marzo, sempre entro il 16 marzo, deve essere effettuata in via telematica, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello “ordinario”. Si precisa che la trasmissione telematica delle certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, può avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta ovvero entro il 31 ottobre 2023“.

Certificazione Unica 2023 senza errori: la guida dell’Agenzia delle Entrate

A prescindere che sia o meno necessaria per la definizione del modello 730 precompilato, la Certificazione Unica deve essere inviata esclusivamente in modo telematico.

Tale operazione può essere effettuata direttamente dal datore di lavoro, oppure tramite intermediario abilitato, come ad esempio un commercialista o un consulente del lavoro.

Al fine di evitare errori, l’Agenzia delle entrate, attraverso il provvedimento del 17 gennaio 2023, ha reso noti i modelli per la trasmissione della Certificazione unica 2023 con tanto di istruzioni per la relativa compilazione. Grazie a tale provvedimento vengono evidenziati le voci che tale documento deve certificare.

Tra queste si annoverano l’ammontare complessivo dei redditi di lavoro dipendente, equiparati ed assimilati, oppure l’ammontare complessivo dei redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi. Ma non solo, anche i compensi derivanti da prestazioni occasionali, eventuali corrispettivi erogati per contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, detrazioni e ritenute d’acconto. Per ottenere maggiori informazioni in merito, comunque, si invita a consultare l’apposita guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.