I ricorsi per multe per uso di cellulare alla guida potrebbero moltiplicarsi dopo la recente sentenza di Perugia che sta facendo il giro del web. Il giudice di Pace ha accettato il ricorso di una donna, multata per uso del cellulare alla guida, che aveva dichiarato di aver dovuto effettuare la chiamata urgentemente facendo appello quindi allo “stato di necessità”. Nel caso di specie la telefonata riguardava l’accertamento delle gravi condizioni di salute della nonna dell’automobilista, ricoverata in una clinica.

Ma sarà così facile contestare la multa per uso del telefonino al volante dichiarando che si trattava di una chiamata urgente?

Chiamata al cellulare mentre si guida: l’urgenza va dimostrata

A ben vedere, come è naturale che sia del resto, non basta fare appello all’urgenza della telefonata per ottenere l’annullamento del verbale. Nello specifico occorre dimostrare lo stato di urgenza con una documentazione seria (ad es. i certificati medici). Eppure anche con questa premessa appare che la sentenza offra il fianco a ricorsi facili. Ma il giudice di Pace poteva decidere diversamente? Nelle motivazioni della sentenza si fa riferimento al concetto di “stato di necessità”, più volte invocato anche dalla Corte di Cassazione: “Proprio la Suprema Corte ha più volte spiegato che “lo stato di necessità previsto dalla legge come causa di esclusione della responsabilità ravvisabile solo in presenza dei requisiti richiesti dal codice penale”. Quali sono quindi gli elementi che permettono nella circostanza de qua di annullare la multa?

  • pericolo imminente: l’azione illecita (in questo caso la guida con il cellulare) deve essere stata determinata dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo di un danno grave alla persona;
  • la situazione di pericolo che ne deriva non deve essere stato volontariamente causata dall’agente;
  • il pericolo non deve essere evitabile mediante altre condotte: in altre parole, non deve sussistere, per il trasgressore, la possibilità di compiere un’azione alternativa e lecita;
  • la condotta illecita per essere scusata deve essere sempre proporzionata al pericolo al quale si reagisce.

Malore al volante: non serve a giustificare l’uso del telefono alla guida

In precedenti ricorsi gli automobilisti hanno provato, su queste basi, a chiedere l’annullamento della multa eccependo di aver telefonato al medico perché colti da un malore.

Tuttavia la guida in stato di malessere fisico personale è inammissibili concettualmente e quindi la giurisprudenza si è dimostrata restia ad accettare motivazioni di questo genere. Diverso il caso se lo stato di necessità riguarda un parente prossimo. Eppure la sentenza sta già suscitando polemiche: visto l’alto numero di incidenti dovuti alla distrazione di chi guida per uso del cellulare, non sarebbe stato bene usare il pugno duro contro i trasgressori invece di rendere più facile la strada dei ricorsi?