Sulla pensione si paga l’IRPEF, si può pagare il canone RAI, si può chiedere la cessione del quinto. Ma è possibile chiedere anche che sia pagata (quindi, trattenuta) anche la cedolare secca dovuta sul canone di locazione?

Vediamo cosa dice la legge a questo proposito.

La cedolare secca è un regime di tassazione che riguarda i contratti di locazione. Quindi, colpisce il canone di affitto percepito dal proprietario. E’ un regime opzionale. Nel senso che è alternativo al regime di imposizione ordinario che si abbatte sul canone.

Ossia, l’IRPEF.

La scelta della cedolare secca

Il locatore, dunque, che sul canone di locazione, vuole la cedolare secca deve dirlo specificamente. Se non sceglie nulla, si applica l’IRPEF.

La scelta della cedolare si fa al momento della registrazione del contratto di affitto. In questo caso si applica per tutta la durata del contratto stesso. Tuttavia, è possibile fare la scelta anche negli anni successivi. In tale ipotesi, la tassazione sostitutiva si applica per la rimanente durata del contratto.

Se l’opzione per la cedolare secca è fatta in sede di registrazione del contratto, non si pagheranno l’imposta di registro e di bollo. Sono imposte che, invece, si pagano laddove non si sceglie la cedolare e, quindi, c’è la tassazione ordinaria.

Laddove l’opzione è fatta nelle annualità successive, non si dà diritto al rimborso dell’imposte di registro e di bollo già pagate.

Come e quando si paga l’imposta

La cedolare secca prevede l’applicazione di un’aliquota del 21%. Si paga, come l’IRPEF, in acconto e saldo e si paga alle stesse scadenze e modalità dell’IRPEF.

Quindi, chi presenta la dichiarazione dei redditi con Modello 730 con sostituto d’imposta, avrà la trattenuta della cedolare secca direttamente in busta paga (se lavoratore dipendente) o cedolino pensione (se pensionato).

La trattenuta ci sarà da luglio (se dipendente) o da agosto/settembre (se pensionato).

Pertanto, in questo caso la cedolare secca (per legge) è trattenuta sulla pensione o sulla busta paga.

Coloro che, invece, fanno la dichiarazione redditi con Modello Redditi Persone Fisiche o Modello 730 senza sostituto d’imposta, devono pagare autonomamente la cedolare con F24. Quindi, se ci riferiamo alla Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022):

  • entro il 30 giugno 2023 (o 31 luglio con maggiorazione dello 0,40%) bisogna versare il saldo 2022 e primo acconto 2023
  • entro il 30 novembre 2023 si deve pagare il secondo o unico acconto.

Il saldo e primo acconto si possono rateizzare fino a novembre. Non si può, invece, rateizzare il secondo un unico acconto.

Cedolare secca, chi può pagare sulla pensione

La cedolare secca, dunque, si può pagare in busta paga o nel cedolino pensione, oppure si paga mediante Modello F24.

Il pagamento della cedolare secca con Modello F24 è fatto da chi presenta la dichiarazione redditi con 730 senza sostituto d’imposta o con Modello Redditi Persone Fisiche. Le scadenze di pagamento sono le stesse dell’IRPEF. Quindi, si paga il saldo e l’eventuale primo e secondo o unico acconto.

Per chi, invece, presenta la dichiarazione mediante il 730 con sostituto d’imposta, la cedolare sarà trattenuta direttamente in busta paga (da luglio) e cedolino pensione (da agosto/settembre).