La registrazione di un contratto di locazione è sempre obbligatoria, tranne nel caso di contratti di durata complessiva nell’anno non superiore a 30 giorni.

L’adempimento deve farsi all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla sua decorrenza (se anteriore).

Esempio 1

Contratto di affitto stipulato il 29 aprile 2023, con decorrenza 20 aprile 2023. In tal caso la registrazione deve essere fatta entro 30 giorni a partire dal 20 aprile 2023.

Esempio 2

Contratto di affitto stipulato il 29 aprile 2023, con decorrenza 10 maggio 2023. In tal caso la registrazione deve essere fatta entro 30 giorni a partire dal 29 aprile 2023.

Alla registrazione devono provvedere il locatore ed il conduttore (inquilino). Sono responsabili in solido. È sufficiente che uno dei due provveda alla registrazione e anche l’altro sarà liberato dall’obbligo.

Quanto si paga per la registrazione del contratto di locazione

Per registrare un contratto di locazione si pagano l’imposta di registro (2% del canone annuo) e l’imposta di bollo (16 euro ogni quattro facciate del contratto e, comunque, ogni 100 righe). L’imposta di registro si può pagare per l’intera durata del contratto o anche per singole annualità (ogni anno). Il canone annuo percepito dal locatore è soggetto ad IRPEF.

Se si opta per la cedolare secca in sede di registrazione non sono dovute imposta di registro e imposta di bollo.

La cedolare secca si paga nella dichiarazione dei redditi. Si tratta di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF. L’opzione può essere fatta in sede di registrazione o anche nelle annualità successive. Sa fatta in sede di registrazione, la cedolare si applica per l’intera durata del contratto. Se, invece, l’opzione è fatta nelle annualità successive, la cedolare secca si applica solo per la residua durata contrattuale.

Registrazione online: cosa allegare

In merito alla modalità di registrazione del contratto di locazione, ciò può essere fatto online autenticandosi ai servizi telematici dell’Agenzia, utilizzando l’applicazione “RLI web” e senza bisogno di installare alcun software.

Tale applicazione permette di registrare il contratto e di versare anche le imposte di registro e di bollo, se dovute.

Come alternativa, è possibile utilizzare, sempre gratuitamente, il software “Contratti di locazione e affitto di immobili (RLI)”, oppure recarsi presso un qualsiasi ufficio territoriale.

In ogni caso si può incaricare un intermediario abilitato (commercialista, consulente del lavoro, CAF, ecc.) o altro delegato.

In caso di registrazione online, occorre allegare in unico file (formato TIF e/o TIFF e PDF/A (PDF/A-1a o PDF/A-1b), in cui sono contenuti:

  • copia del contratto sottoscritto dalle parti;
  • copia di eventuali ulteriori documenti (ad esempio: scritture private, inventari, mappe, planimetrie e disegni).

Si tenga presente, tuttavia, che non sempre è obbligatorio. Infatti, è facoltativo in caso di registrazione online di un contratto di locazione di immobile ad uso abitativo, che rispetti tutte le seguenti condizioni:

  • sia privo di allegati soggetti all’imposta di bollo e di particolari clausole contrattuali
  • è posto in essere al di fuori dell’attività di impresa o di lavoro autonomo (contratto non soggetto ad Iva)
  • il numero di locatori e conduttori, rispettivamente, non deve essere superiori a tre, aventi ad oggetto un immobile urbano principale e un numero di pertinenze locate congiuntamente non superiore a tre.

Laddove, però l’immobile è in via di accatastamento, allora gli allegati diventano obbligatori.