Pignorare e vendere la casa senza passare dall’asta giudiziaria. E’ questo l’obiettivo che intende perseguire l’Unione Europea per velocizzare il recupero crediti delle banche costrette ad esperire procedure farraginose prima di rientrare dai loro crediti.

Lo chiede la Ue, ma in realtà lo vogliono le banche europee, sommerse da una montagna di crediti deteriorati e inesigibili. Del resto passare da una procedura di vendita all’asta in tribunale di beni pignorati, oltre che richiedere tempi troppo lunghi, costa parecchio e alla fine si rischia di recuperare meno di quanto preventivato a soddisfazione dei propri crediti.

Come noto, la procedura giudiziaria, tanto in Italia come all’estero, è lunga e tortuosa con la conseguenza indiretta di abbassare anche il valore di mercato mettendo in vendita immobili anche di pregio a prezzi molto inferiori a quelli che avrebbero se fossero ceduti liberamente.

La proposta Ue per vendere senza asta giudiziaria

E’ così che la proposta del ministro delle finanze finlandese Mika Lintilä, descrivendo il senso del provvedimento Ue del 27 novembre 2019, intende fornire alle banche e ai creditori in generale gli strumenti necessari per limitare il peso delle sofferenze e velocizzare i tempi di recupero dei beni pignorati. Il Consiglio dell’Ue, a tal proposito, ha approvato una proposta relativa ai requisiti minimi necessari a poter gestire le inadempienze in via stragiudiziale per “contribuire a prevenire l’accumulo di crediti deteriorati”. La proposta sarà quindi discussa al Parlamento di Strasburgo, ma saranno poi i singoli Stati dell’Unione a legiferare in merito adeguandosi alle direttive europee. E l’Italia sarebbe pronta ad accogliere per prima la riforma, visto che il sistema bancario è appesantito da uno stock di Npl da 160 miliardi di euro che appesantisce le finanze tricolori. Una cifra che, secondo il ministro finlandese, non va alimentata ulteriormente.

Il nuovo meccanismo di pignoramento e vendita

Ma come funzionerebbe il nuovo meccanismo? Tutto dovrebbe partire dal momento in cui si stipula il contratto di finanziamento con la banca fornendo a garanzia beni mobili o immobili e questo varrebbe sia per le imprese che per i singoli privati.

Poi si dovrebbe stabilire una soglia minima di finanziamento tenendo anche conto che l’abitazione principale non può essere pignorata se il debito non supera un certo importo (attualmente è di 120.000 euro). In caso di insolvenza, e dopo aver esperito i tentativi di recupero del credito, il debitore potrebbe vedersi pignorato il bene posto a garanzia e venduto senza passare dalle procedure giudiziarie e quindi saltando la trafila burocratica dell’asta. Qualora l’immobile venisse venduto direttamente per via privata, il creditore tratterrebbe per sé l’importo spettante dando al creditore (qualora avanzi qualcosa dalla vendita) la parte eccedente. La misura delle vendita diretta sarebbe quindi alternativa all’asta giudiziaria che oggi è obbligatoria e prevede costi e tempi lunghissimi. Sarà poi il legislatore a stabilire i dettagli e le modalità per poter esperire il tentativo di vendita diretta.