La Corte Costituzionale con la sentenza 37 del 2015 ha dichiarato che le cartelle esattoriali sottoscritte da dirigenti illegittimi sono da dichiararsi nulle e possono, quindi, essere contestate. Si tratta di milioni di cartelle esattoriali la cui legittimità era stata messa in dubbio dallo scandalo dei 767 funzionari dell’Agenzia delle Entrate che avevano ottenuto una promozione a dirigente senza aver partecipato ad un concorso pubblico, come prevede invece la Costituzione. Le cartelle esattoriali firmate da questi dirigenti nominati non legittimamente, vanno, quindi, secondo la Corte Costituzionale, considerate nulle o inesistenti.

I contribuenti che le hanno ricevute possono fare ricorso al giudice per chiedere l’annullamento delle stesse e non pagarle.    

Come riconoscere le cartelle esattoriali nulle

Per rientrare nelle cartelle esattoriali illegittime, le richieste di pagamento devono essere state emesse dall’Agenzia delle Entrate e bisogna avere la certezza che l’atto sia stato firmato da uno dei dirigenti illegittimamente nominati. Non esiste però una lista con i nomi di questi dirigenti e il contribuente per avere certezza che le cartelle siano state notificate da uno di essi dovrebbe depositare una istanza per accedere agli atti amministrativi chiedendo di poter visionare la carriera del firmatario della cartella. Per ricorrere contro Equitalia bisogna presentare una eccezione da utilizzare contro la cartella esattoriale in cui si sottolinei la carenza di poteri del dirigente che ha sottoscritto l’atto secondo il DPR n 600/1973, articolo 42 comma 1.