Una delle parti più controverse della tregua fiscale o della sanatoria delle cartelle è la parte, per così dire, discriminatoria che il provvedimento ha al suo interno. Se per la rottamazione, essendo un provvedimento unico che vale per tutte le cartelle (o quasi visto che non vale per questioni di IVA, aiuti di Stato da restituire e così via dicendo), a prescindere dall’importo, nulla si può obbiettare o quasi, per lo stralcio e la cancellazione qualcosa che non va è evidente.

E molti contribuenti polemizzano con queste decisioni del Governo Meloni, come dimostrano alcune email dei nostri lettori. Polemiche che però stanno facendo breccia, a tal punto che il Governo sembra voler correre ai ripari. Un emendamento di maggioranza al Decreto Milleproroghe, infatti, potrebbe se non detonare del tutto le polemiche, quanto meno ridurle.

“Buonasera, volevo chiedervi se c’è qualcosa che posso fare per venire a capo di una mia problematica con il mio Comune di residenza. Per via di due immobili ereditati dai miei genitori dopo la loro prematura scomparsa, mi trovo con debiti IMU di diversi anni. Non ho mai pagato l’IMU sulle case dei miei. Dal momento che il Comune ha scoperto che per me sono seconde case, devo versare molte annualità di IMU. E se non ho compreso male, il mio Comune ha detto di no allo stralcio e quindi non potrò godere della cancellazione automatica delle cartelle. Ma non mi sembra giusto che molti potranno godere di questo e io no. Per mia cognata, che abita in un Comune qui vicino e ha debiti simili ai miei, la cancellazione vale per il solo fatto che il suo sindaco ha dato l’ok.”

La tregua fiscale e l’attesa per i chiarimenti dell’ADER sulla sanatoria delle cartelle esattoriali

Sulla sanatoria delle cartelle esattoriali, come sempre accade, bisognerà prestare particolare attenzione anche alle FAQ dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e ai chiarimenti che necessariamente dovranno fare capolino adesso, a provvedimento partito.

Le cose da chiarire sono tante, anche perché sono ben 12 le parti di cui è composta tutta la misura. I tre punti salienti che interessano tutti i contribuenti sono sostanzialmente 3. Abbiamo la rottamazione delle cartelle, la cancellazione automatica e lo stralcio altrettanto automatico.

La rottamazione delle cartelle

Con la rottamazione delle cartelle tutte quelle affidate all’Agente della riscossione tra ilo 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022 (per le notifiche digitali 10 luglio probabilmente), possono essere saldate. Il contribuente deve fare richiesta presentando entro il 30 aprile prossimo la domanda di definizione agevolata. Una istanza da inoltrare sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, in maniera telematica, usando il form previsto e in area libera, ovvero senza necessariamente le credenziali SPID, CIE o CNS. Nella rottamazione tutte le cartelle, a prescindere dalla natura (escluse quelle IVA o quelle di aiuti di Stato da restituire o sanzioni per condanne penali e simili) e dall’importo.

Unica discriminante la data prima citata entro cui il debito doveva essere diventato cartella. Con la rottamazione delle cartelle, azzerati interessi e sanzioni per ritardata iscrizione a ruolo. Pagamento in unica soluzione entro il 31 luglio 2023 o a rate, con l’aggiunta di interessi di dilazione pari al 2%. Rate trimestrali, di cui le prime due nel 2023, in scadenza il 31 luglio e il 30 novembre. Rate a copertura del 20% complessivo del debito totale (due rate pari al 10% cadauna). Le altre ogni fine febbraio, maggio, luglio e novembre del 2024, 2025, 2026 e 2027.

Lo stralcio delle cartelle esattoriali

Lo stralcio è il provvedimento che riguarda le cartelle esattoriali diventate tali fino al 2015 ma solo se di importo, anche residuo per quelle già in passato rottamate o rateizzate, inferiore a 1.000 euro. E soprattutto, lo stralcio è quel provvedimento che riguarda le cartelle inerenti debiti verso Comuni o altri enti diversi da quelli statali.

Con lo stralcio le cartelle vengono abbattute di interessi e sanzioni, ma resta da pagare la quota capitale, cioè per esempio, l’ammontare della tassa precedentemente evasa. Sullo stralcio le polemiche sono state subito notevoli. Il caso del nostro lettore è emblematico. Infatti è proprio sullo stralcio che la sua email è impostata. Per una stessa cartella, con lo stesso oggetto e per lo stesso importo o periodo, ci saranno contribuenti che godranno dell’abbattimento automatico di interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, e contribuenti esclusi.

Infatti nella tregua fiscale il Governo ha lasciato carta bianca agli Enti locali. Comuni che entro lo scorso 31 gennaio dovevano manifestare l’accettazione o meno allo stralcio. In base alle loro casse infatti, ci sono Comuni che hanno aderito alla sanatoria e Comuni che non hanno aderito. Lasciando ciò che pendeva sulla testa dei loro concittadini, interamente da versare.

La cancellazione automatica delle cartelle

La cancellazione delle cartelle è un provvedimento per certi versi identico allo stralcio, e per questa loro vicinanza possono facilmente essere confusi tra loro. Ma sono due cose diverse. A tal punto che come vedremo dopo, il Governo pensa già a correttivi. La cancellazione riguarda le cartelle esattoriali diventate tali fino al 2015 ma solo se di importo, anche residuo per quelle già in passato rottamate o rateizzate, inferiore a 1.000 euro. Ma parliamo di cartelle che fanno riferimento a debiti nei confronti di Enti dello Stato, Agenzie Fiscali o Enti Previdenziali Pubblici. In questo caso tutta la cartelle viene cancellata, e automaticamente, da parte del Fisco.

Cosa potrebbe accadere adesso con un emendamento al decreto Milleproroghe

Ciò che adesso è balzato all’attenzione dell’opinione pubblica è il fatto che la sanatoria delle cartelle esattoriali è stata inserita in una proposta di correzione del decreto Milleproroghe. E sono cancellazione e stralcio a essere oggetto di questa ipotetica ma interessantissima modifica.

L’emendamento vuole innanzi tutto riaprire i termini concessi ai Comuni per deliberare. Infatti si vorrebbe portare al 31 marzo la scadenza delle necessarie delibere di giunta comunale che deve avallare l’ok allo stralcio. Ma la profondità dell’emendamento riguarda anche l’apertura alla cancellazione.

In termini pratici, ai Comuni verrebbe concessa la facoltà, oltre che di aprire ancora allo stralcio, anche di aprire alla cancellazione. In pratica, anche i Comuni che già oggi hanno detto di sì allo stralcio, potranno rivedere la posizione concedendo la cancellazione totale delle cartelle ai loro concittadini. Ripetiamo che siamo nel campo delle proposte, perché tutto ipotetico. Ma se l’indirizzo del Governo è questo, è evidente che forse si cerca di ridurre quelle discriminazioni di cui prima parlavamo e di cui parla per esempio il nostro lettore.