Per questo mese di ottobre 2022 si prospetta qualcosa di impressionante. Un + 59% sulla bolletta della luce. Non basta già il triplo del rincaro avuto fino ad oggi. A questo poi si aggiunge anche l’aumento del prezzo del gas. Il caro bollette non finisce. Il nuovo governo, a guida Meloni, che si appresta a formarsi dovrà trovare una soluzione immediata. SI parla di una possibile tregua contro il caro bollette fino a 3.500 euro.

Le famiglie italiane sono davvero allo stremo. Quasi la metà di stipendio e pensioni se ne va per il pagamento delle utenze.

Non parliamo poi delle attività commerciali. Piccoli bar stanno facendo i conti con fatture dell’energia elettrica che si aggirano sugli oltre 3.000 euro. E si tratta di attività presenti in piccoli centri urbani. Molti stanno chiudendo altri potrebbero farlo a breve.

Intanto c’è chi prende iniziative per cercare di frenare l’escalation. Tra questi, Codacons, l’associazione che tutela i diritti degli utenti e dei consumatori.

Pagheremo la bolletta quando potremo

Si chiama “Pagheremo quando potremo” è questo il nome. In pratica l’associazione invita i cittadini a inviare diffida al proprio fornitore di luce e gas. In questa diffida l’utente consumatore comunica formalmente al fornitore di essere costretto a pagare solo il 20% dell’importo della bolletta in quanto “impossibilitato a sostenere l’importo maggiorato dell’utenza”.

Secondo Codacons

i costi delle bollette dovranno necessariamente essere compatibili con la sopravvivenza economica delle aziende e delle famiglie. Gli aumentati ed elevati costi delle bollette di energia e gas non consentono di assicurare al lavoratore e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa (come stabilito dall’art 36 della Costituzione).

Caro bollette, se non pago non sono perseguibile (lo dice la costituzione)

D’altronde c’è anche l’art. 1256 della Costituzione stessa che potrebbe essere invocato contro il caro bollette.

Secondo tale disposizione di legge se la prestazione diviene impossibile per una causa non imputabile al debitore ed è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento.

L’iniziativa “Pagheremo quando potremo”, si legge nella nota Codacons è diretta

ad invocare l’applicazione dei principi di correttezza, di buona fede e di solidarietà sociale che indurrebbero il creditore/fornitore/venditore dei servizi luce/gas a rimodulare e ridurre il costo della prestazione e fornitura dei servizi resi all’utente consumatore evitando pertanto di disporre l’aumento delle bollette.

Sul sito dell’associazione è messo a disposizione anche un modulo da compilare ed inviare a per partecipare a questa forma di sciopero. Ad ogni modo, l’associazione stessa ricorda che, comunque, la responsabilità dell’iniziativa ricade sul consumatore che aderisce ma, allo stesso tempo, promette massima tutela contro eventuali azioni legali da parte dei fornitori.