Uno dei primi temi che il governo Meloni dovrà affrontare una volta in carica sarà il caro bollette. E non c’è nemmeno da stupirsi se tra i primi provvedimenti urgenti, quello dei rincari delle bollette si trova in pole. Le famiglie sono esasperate e basta sentire cosa ne pensano gli italiani per rendersi conto che il nuovo governo deve partire proprio da qui. Secondo l’ultimo studio di Facile.it, a partire dal prossimo autunno, l’importo medio mensile delle bollette del gas salirà a 317 euro per ogni famiglia tipo.

Non sarà nemmeno l’unico rialzo, dato che aumenteranno anche i prezzi delle bollette elettriche. Insomma, non una situazione semplicissima, per usare un eufemismo. E c’è perfino chi, come Calenda, profetizza una durata breve per il nuovo governo proprio per questo motivo.

La domanda è: in che modo Fratelli d’Italia vuole arginare il caro bollette? Qual è la misura a cui vuole affidarsi per ridare un po’ di ossigeno a milioni di famiglie italiane? La risposta arriva dal responsabile economico del partito, Maurizio Leo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Rincari bollette, una tregua fiscale fino a 3.500 euro

Maurizio Leo ha dichiarato che il nuovo governo potrebbe mettere mano da subito a una tregua fiscale per le cartelle da 1.000 euro a 3.500 euro. In questo modo, ragiona Leo, il gettito sarebbe immediato.

Ma come funzionerebbe in concreto una tregua fiscale di questo tipo contro il caro bollette? Il Messaggero ipotizza due diverse modalità di versamento: da un lato il pagamento del 20% dell’importo a debito, con il restante 80% che sarà cancellato; dall’altro lato, il pagamento della cartella maggiorato del 5% ma senza interessi né sanzioni. Quest’ultima misura, sottolinea il quotidiano romano, verrebbe adottata per le cartelle di importo superiore.

Nel caso invece di importi inferiori a 1.000 euro, le cartelle verrebbero direttamente cancellate.

Si tratterebbe di una misura che da una parte farebbe felici milioni di italiani, dall’altra garantirebbe un miglioramento dell’intera macchina che sta dietro all’Agenzia delle Entrate. Più volte, infatti, si è sottolineata la presenza di una montagna di cartelle che non sono più riscuotibili, per un motivo o per un altro.

In arrivo 13 milioni di cartelle

Intanto il numero uno di Federcontribuenti, Marco Paccagnella, ha ricordato che tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 arriveranno oltre 13 milioni di cartelle da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. In più, il presidente dell’associazione ha voluto sottolineare come nel corso degli ultimi cinque anni più della metà delle cartelle inviate presentasse degli errori. E proprio in virtù di questo, le cartelle in questione non avrebbero dovuto nemmeno essere pagate. Insomma, il tema bollette è in primo piano e difficilmente il governo potrà riuscire a sopportare l’attenzione altrove.