Il presupposto del canone RAI è il possesso del televisore in casa e l’intestatario dell’utenza elettrica domestica residenziale (tipo D2) se lo ritrova addebitato nella bolletta della luce in quote bimestrali da 18 euro ciascuna (90 euro l’anno). Non c’è, invece, canore RAI dispositivi multimediali.

Quando si applica la tassa sulla televisione

Per comprendere, l’ambito applicativo del canone RAI occorre richiamare la definizione di “apparecchio televisivo”. In dettaglio, per tale si intende

un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente – in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari – oppure tramite decoder o sintonizzatore esterno (Nota del 20 aprile 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico).

In assenza di TV in casa è possibile sottrarsi al pagamento del canone inviando all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di non detenzione (compilando il quadro A del modello).

Canone RAI dispositivi multimediali oggi

Ad oggi, se manca la TV in casa (cosa poco probabile) e si possiedono, invece, solo computer, smartphone, tablet (dispositivi multimediali che permettono anche di guardare online film e programmi televisivi) è precisato che (faq presente sul sito della RAI dedicato all’abbonamento) il canone non è dovuto in tal caso in quanto l’obbligo di pagamento scatta per il possesso di

apparecchi atti o adattabili a ricevere il segnale audio/video attraverso la piattaforma terrestre e/o satellitare sono assoggettabili a canone TV.

Ne consegue che di per sé i computer, lo smartphone ed il tablet, laddove consentono la visione dei programmi televisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare non sono assoggettabili a canone RAI

Cosa potrebbe cambiare e perché

Questa cosa, tuttavia, potrebbe cambiare nel prosieguo. Secondo, infatti, le ultime dichiarazione dell’Amministratore delegato del Gruppo RAI, Carlo Fuortes, la proposta sarebbe quella di allargare il perimetro applicativo della tassa anche ai dispositivi multimediali.

Il canone RAI dispositivi multimediali si renderebbe necessario in quanto, come strutturata oggi, la tassa è da definirsi “incongrua” rispetto agli impegni della televisione pubblica e rispetto a quanto previsto dalla televisione nazionale degli altri paesi europei.

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