“Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro, sei autorizzato, e direi incoraggiato, a sottoporla ad un continuo esame, pronto a cambiarla, se non risponde più ai tuoi desideri”, affermava Rita Levi Montalcini. Niente d’altronde è immutabile. Basti pensare a noi essere umani che non restiamo sempre gli stessi. Nati bambini, con il trascorrere del tempo cresciamo fino a diventare adulti e anziani.  Un processo naturale della vita che porta a dover fare i conti con diversi cambiamenti, sia dal punto di vista delle responsabilità che dei gusti personali.

Proprio per questo motivo è più che normale che qualcosa che ci aggrada a oggi possa non soddisfare i bisogni di domani. Da qui nasce la necessità di essere pronti a modificare quanto non più idoneo, in modo tale da andare incontro alle varie esigenze. Un compito che spetta al Governo. Quest’ultimo, infatti, ha il dovere di individuare i problemi che affliggono i cittadini e cercare di trovare una soluzione. Ne sono un chiaro esempio le tasse che impattano pesantemente sulle finanze delle famiglie italiane, andando a ridurre il loro potere di acquisto. Tra queste si annovera il canone Rai pronto a portare con sé delle importanti novità. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Tassa sulla TV di Stato addebitata direttamente sulla bolletta della luce

Dall’importo pari a 90 euro annui, la tassa sulla TV di Stato deve essere pagata ogni anno da tutti coloro che detengono un apparecchio televisivo. Come ricordato sul sito dell’Agenzia delle Entrate infatti:

“Il canone tv viene addebitato direttamente in bolletta dai gestori di fornitura elettrica. Dal 2016, infatti, è stata introdotta la presunzione di detenzione di un apparecchio televisivo in presenza di un’utenza per la fornitura di energia elettrica residenziale. Il canone, quindi, non potrà più essere pagato tramite bollettino postale”.

Si tratta, pertanto, di una spesa da cui non si può scappare e che si rivela necessaria per poter vedere i vari programmi televisivi.

Considerata una delle tasse più odiate dagli italiani, il canone Rai potrebbe essere a breve oggetto di un’importante riforma. Diverse le ipotesi in ballo. Tra queste la possibilità di beneficiare di una riduzione dell’importo da versare a favore dei cittadini che non hanno provveduto al relativo pagamento. Un’agevolazione per permettere ai soggetti interessati di mettersi in regola. Allo stesso tempo non si esclude la possibilità di assistere ad un aumento generale dell’importo della tassa in questione. Voci discordanti che fanno capire come in realtà si tratti, al momento, solo di ipotesi. Non vi sono infatti informazioni certe in merito a possibili cambiamenti dell’importo da corrispondere per il canone Rai.

Canone RAI 2024, una decisione già presa e una in forse

La situazione potrebbe cambiare a stretto giro, invece, per quanto concerne le modalità di pagamento. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, l’Unione Europea starebbe spingendo per eliminare l’addebito del canone Rai in bolletta. Questo perché tale modalità di riscossione non rispetterebbe il principio di trasparenza. Da qui nasce l’invito della Commissione Europea all’Italia di trovare una soluzione alternativa. Il governo, pertanto, potrebbe decidere già con la prossima legge di Bilancio di introdurre un nuovo sistema di pagamento della tassa sulla TV di Stato.

L’obiettivo dell’esecutivo, d’altronde, sarebbe quello di riformare del tutto il canone Rai. Secondo il vice premier Matteo Salvini, ad esempio, sarebbe opportuno dire addio al canone Rai o quantomeno cercare di ridurre il relativo importo. Dello stesso avviso anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che propone di introdurre un nuovo strumento di finanziamento. Questo sempre con l’intento di poter eliminare il canone dalla bolletta.

In attesa di scoprire quali cambiamenti verranno apportati alla tassa sulla TV di Stato, è bene ricordare che anche nel corso del 2023 sono molti i contribuenti che hanno diritto all’esenzione.

  Si tratta di coloro che non hanno alcuna televisione presso la propria abitazione, così come i diplomatici e militari stranieri. Hanno diritto all’esonero dal pagamento della tassa sulla TV di Stato anche le persone con un’età superiore a 75 anni che hanno un reddito pari a massimo 8 mila euro annui.