Nel caso in cui il contratto di affitto abbia ad oggetto più locali commerciali con un canone annuo unitario e tra questi locali ci siano più di un immobile con categoria catastale C/1 (negozi e botteghe), il bonus locazioni di cui al decreto Cura Italia spetta in proporzione alla rendita catastale degli immobili di categoria C1 rispetto al canone complessivo.

Il caso particolare del bonus locazione: unico canone con più immobili

Quanto esposto in premessa è l’importante chiarimento dato dall’Agenzia delle Entrate nella Risposta n. 321 dell’8 settembre 2020, in cui un contribuente espone di trovarsi nelle vesti di “conduttore” (locatario) di un unico contratto di locazione stipulato per dodici unità immobiliari aventi diverse categorie catastali, di cui solo due di categoria C1.

Anche il canone annuo è unitario, nel senso che non è specifico per ciascun locale oggetto della locazione.

Data la situazione, dunque, questi ha chiesto all’Agenzia delle Entrate come calcolare il bonus locazione previsto dal decreto Cura Italia per i canoni riferiti al mese di marzo 2020 per i locali C/1.

Il canone di riferimento deve essere proporzionale alla rendita catastale

Nel ricordare che, al fine di dare sostegno alle attività economiche colpite da provvedimenti di sospensione a causa del Covid-19, il legislatore con il decreto Cura Italia ha istituito a loro favore, il c.d. bonus locazione, ossia un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione pagato e relativo al marzo 2020 di immobili rientranti nella categoria catastale C/1, l’Agenzia delle Entrate, nel caso posto dal contribuente in questione ha ritenuto che questi:

  • abbia diritto al bonus locazioni esclusivamente in relazione ai due immobili riferiti alla categoria catastale C/1;
  • la parte del canone riferito ai citati due immobili va determinata in proporzione alla rendita catastale attribuita agli stessi immobili con le modalità esposte nell’esempio n. 6 della Circolare del 1° giugno 2011, n. 26/E.

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