Il clima in Italia è ancora caldo, e sembra che l’estate non voglia lasciare la penisola. Ma il freddo prima o poi arriverà. C’è da giurarci. E dai problemi di condizionamento degli ambienti con aria fresca in estate, si passerà ai problemi di riscaldamento degli stessi ambienti. Quindi, in casa sono molto importanti gli strumenti adatti a rinfrescare in estate o a riscaldare in inverno. E sostituire gli impianti di riscaldamento o di aria condizionata in casa, mai come adesso, può essere particolarmente vantaggioso.

Ma quali sono i vantaggi che si possono sfruttare per rinnovare questi strumenti nelle nostre case?

“Salve, in vista della stagione invernale, volevo cambiare i condizionatori in casa, perché mi serviranno anche per il riscaldamento, mentre adesso sono solo per l’aria fresca. A che genere di detrazioni ho diritto?”

Cambio climatizzatore, ecco come recuperare il 50% o il 65%

La materia è talmente importante che perfino l’Agenzia delle Entrate è dovuta intervenire per chiarire alcuni aspetti del meccanismo di agevolazione che è sempre lo stesso, cioè la detrazione. Esistono due strumenti che spesso vengono confusi tra loro ma che sono diversi per natura e per vantaggi offerti. In entrambi i casi sono sgravi fiscali e quindi detrazioni. C’è la detrazione per manutenzione straordinaria che permette un recupero del 50% della spesa sostenuta. Ma c’è anche la detrazione per riqualificazione energetica che invece arriva al 65%.

Due diverse strade per cambiare condizionatore recuperando parte della spesa

Come ha chiarito il Fisco, si può far rientrare nelle opere di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione, anche la sostituzione degli strumenti di climatizzazione sia invernale che estiva. In questo caso pochi sono i vincoli e bisogna sostanzialmente far rientrare la spesa nel tetto massimo prestabilito di 96.000 euro. L’alternativa, più vantaggiosa perché passa dal 50% di detrazione al 65% è la riqualificazione energetica con l’Ecobonus. In questo caso però il tetto di spesa è 30.000 euro e gli impianti e gli strumenti installati devono essere di un determinato tipo, per classe energetica, certificazioni e struttura.

Chi è interessato a quello che viene chiamato Ecobonus dovrebbe per prima cosa verificare che genere di intervento è ammesso in base a ciò che vuole fare.

Le opere di ristrutturazione e il cambio di climatizzatore

Ricapitolando, se il proprio immobile è oggetto di opere di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, cambiare condizionatore (anche senza che lo stesso sia adibito a riscaldamento invernale), può portare ad una detrazione fiscale pari al 50%. In pratica, insieme a tutte le altre opere di ristrutturazione, si possono scaricare dall’IRPEF 10 rate annuali di pari importo anche della spesa sostenuta per il condizionatore da sostituire. In 10 annualità di dichiarazione dei redditi si rientra della metà della spesa sostenuta fino al tetto massimo prima citato di 96.000 euro.

Ecobonus più vantaggioso ma solo per determinate tipologie di condizionatori

In alternativa, ecco l’Ecobonus. Infatti un contribuente ha diritto a scaricare, dal reddito e nei modelli di dichiarazione annuali, il 65% della spesa sostenuta per il cambio di condizionatore. E senza che ci siano interventi trainanti come quelli di ristrutturazione edilizia. Ma bisogna comprare un condizionatore di classe energetica almeno A+++ e a pompa di calore, perché deve servire sia in estate che in inverno.