A dir poco allarmanti i dati che escono dal dossier studi del Consiglio Nazionale dei Giovani e di Eures, fatto sul calcolo pensione futura.

Un giovane under 35 che comincia a lavorare oggi deve farlo per più di 50 anni per poi potersi ritrovare una pensione di poco più di 1.000 euro al mese. Stessa cosa se parliamo di una partita IVA. Se si vogliono superare i 1.000 euro mensili bisogna sgobbare fino al 2057 e sperare che la propria attività vada sempre a gonfie vele.

Causa di tutto ciò sono la discontinuità lavorativa e le continue difficoltà a (ri)trovare un’occupazione duratura.

Un aiuto dalla riforma fiscale

Oggi trovare un lavoro stabile prima dei 30 anni è davvero complicato. Aziende che non assumono o che assumono con contratti a termine. Questa instabilità lavorativa genera incertezza anche sul calcolo pensione futura.

A ogni modo, nella prossima riforma fiscale, proprio al fine di incentivare l’assunzione di giovani, potrebbe essere previsto un bonus per le aziende. Ossia uno sgravio contributivo totale per i datori di lavoro in caso di assunzione di soggetti under 30.

Il sistema pensionistico italiano, come strutturato adesso, fa acqua da ogni parte. I lavoratori con redditi più bassi saranno costretti a lavorare anche 6 anni in più rispetto a chi ha un lavoro stabile e maggiormente retribuito.

Calcolo pensione futura: dati preoccupanti

Volendo andare nel dettaglio del calcolo pensione futura fatto dal Consiglio Nazionale dei Giovani e di Eures:

  • per un lavoratore dipendente con meno di 35 anni di età, si è costretti a lavorare fino a quasi 74 anni (ossia fino a 2057), per avere un assegno di pensione mensile lordo pari a 1.577 euro. Ciò equivale ad un netto di 1.099 euro ed a 3,1 volta l’assegno sociale; chiudo ti dico
  • per una partita IVA, sempre considerando una permanenza della sua attività fino al 2057 e, quindi, un ritiro a quasi 74 anni di età, si stima un lordo mensile di 1.650 euro (ossia un netto di 1.128 euro). Parliamo di 3,3 volte l’assegno sociale.

Sono la crescente precarizzazione e discontinuità lavorativa, associata a retribuzioni basse e mancanza di garanzie sociali, a colpire in particolare i giovani e le donne, rendendo più difficile il loro percorso di ingresso nel mercato del lavoro, la stabilità contrattuale e i livelli retributivi.

Il tutto ad incidere sul calcolo pensione futura. Sono le affermazioni della presidente del Cng (Consiglio nazionale giovani), Maria Cristina Pisani.

Riassumendo…

  • il Consiglio Nazionale dei Giovani e di Eures hanno pubblicato un dossier sul calcolo pensione futura
  • un giovane con meno di 35 anni lavoratore dipendente sarà costretto a lavorare fino al 2057 (52 anni) per avere un assegno mensile netto di circa 1.099 euro
  • un giovane under 35 con partita IVA deve mantenere l’attività fino al 2057 (lavorare, quindi, per 52 anni) per trovarsi una pensione mensile di circa 1.128 euro.