Allarme bufala sul reddito di cittadinanza. Vediamo, nello specifico, a quanto ammonta. Anzi, a quanto ammonterebbe la truffa. Dato che sui social network è stata riportata e rilanciata una notizia, o presunta tale, secondo cui lo Stato italiano per la misura avrebbe sostanzialmente buttato dalla finestra la bellezza di 15 miliardi di euro.

Proprio tra falsi poveri e truffe legate al sussidio. Ma chiaramente si tratta di un bufala visto che la cifra riportata risulta essere palesemente sovradimensionata. Inoltre, la notizia bufala sul reddito di cittadinanza rivelerebbe un’azione a tappeto della Guardia di Finanza con tantissimi percettori abusivi del sussidio.

E tra questi pure tanti falsi invalidi e funzionari infedeli con focus, in particolare, sul personale che lavora presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF).

Ecco la bufala sul reddito di cittadinanza: a quanto ammonta la truffa per lo Stato?

Detto questo, è chiaro che i furbetti sul reddito di cittadinanza ci sono stati e ci saranno. Ma sono chiaramente una ristretta minoranza. Rispetto invece alle tante famiglie bisognose in quanto sono in difficoltà economica. Anche a causa degli effetti negativi legati alla pandemia di Covid-19.

La bufala sul reddito di cittadinanza, tra l’altro, sta circolando proprio mentre sul sussidio il Governo Draghi sta mettendo a punto la riforma. Finalizzata a rendere lo strumento più efficiente. Sia da lato dei controlli, sia dal fronte delle politiche attive per il lavoro. Così come riportato in questo articolo.

Cosa cambierà per il sussidio a partire dal prossimo anno?

Chiarita la bufala sul reddito di cittadinanza circolata in questi ultimi giorni, cosa cambierà dal prossimo anno per il sussidio? Al riguardo proprio in questo momento, con le forze politiche della maggioranza, il Governo Draghi sta cercando di trovare la quadra per la misura.

In particolare, per rendere l’RdC uno strumento in grado di creare occupazione.

Così come non lo è stato fino ad ora in maniera significativa. Inoltre, è attesa pure una stretta contro i furbetti. Affinché il sussidio vada davvero a chi ha bisogno e, nello stesso tempo, come percettore occupabile è davvero disposto a trovare un lavoro.