Reintrodotto in via sperimentale anche in Italia il vuoto a rendere, una pratica che nel resto dell’Europa sta portando risultati positivi a livello ambientale. Il ministero dell’Ambiente ha emesso un decreto, pubblicato il 25 settembre 2017 in GU, che reintrodurrà il vuoto a rendere: bottiglie di birra, di acqua minerale e di prodotti alimentari in imballi non riutilizzabili, permetteranno, alla restituzione, di ricevere da 0,05 a 0,03 centesimi.

Al momento la reintroduzione riguarderà soltanto gli esercizi commerciali che vorranno aderire all’iniziativa: la sperimentazione sarà, quindi, su base volontaria e spetterà al negozio informare i clienti dell’iniziativa.

I tempi di restituzione e i vuoti a rendere potranno essere concordati di volta in volta e il servizio comprenderà quei prodotti di volume compreso tra 0,20 e 1,5 litri venduti ai clienti da alberghi, ristoranti, bar e altri punti di consumo.

Vuoto a rendere: come funzionerà?

Gli esercenti che decideranno di aderire all’iniziativa verseranno una cauzione all’acquisto dell’imballaggio riutilizzabile che sarà restituita al momento della restituzione dell’imballaggio stesso. Il perno di questo meccanismo, in ogni caso, è il consumatore finale, sul quale pesa la restituzione delle bottiglie vuote. La sperimentazione avrà durata di 12 mesi con l’obiettivo di prevenire la produzione di rifiuti e favorire il riutilizzo degli imballaggi stessi. Finita la sperimentazione, poi, si valuterà se estendere il sistema anche ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo.