Il bonus investimenti al Sud, non spetta alle imprese che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture. Lo stessa limitazione vale per le imprese della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché per i settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Detto ciò, fino a oggi, c’è stato il dubbio se le imprese che operano nel noleggio di navi barche, ecc, debbono essere considerate operanti nel settore dei trasporti.

Se così fosse, tali imprese non potrebbero richiedere il bonus Sud.

Ebbene, a risolvere finalmente la questione è intervenuta l’Agenzia delle entrate con la circolare n° 32 pubblicata ieri.

Il bonus Sud

Quando si parla di bonus Sud, si fa riferimento al credito d’imposta (commi 98-108 della Legge n° 208/2015, Legge di bilancio 2016) che può essere richiesto delle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno d’Italia. A tal fine, è necessario presentare un apposito modello di richiesta.

Il bonus spetta nelle seguenti percentuali, rispetto all’investimento effettuato:

  • 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln),
  • 35% per le medie (10 mln) e
  • 25 % per le grandi (15 mln).

Il bonus scende al 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate in Abruzzo.

Nelle Zone ZES, il bonus è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2022. Nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.

Agevolazione anche per il settore nautico

In premessa ci siamo chiesti se le imprese che operano nel noleggio di navi barche, ecc, per fini esclusivamente lusori o anche commerciali” (Dlgs n. 171/2005), debbano essere considerate operanti nel settore dei trasporti. Se così fosse, tali imprese non potrebbero richiedere il bonus Sud.

Ebbene, nella circolare n° 32 di ieri, l’Agenzia delle entrate ha finalmente risolto questo dubbio.

In particolare:

anche le imprese che operano nel settore del noleggio di unità da diporto, in linea di principio, possono fruire del credito d’imposta Mezzogiorno in relazione agli investimenti agevolabili in quanto, in base al quadro normativo e alle precisazioni fornite nella circolare n.

15036/2015 del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, il comparto non è assimilabile alle attività del “settore dei trasporti”, escluso dalla misura agevolativa.

Per quali beni?

L’Agenzia delle entrate individua anche i beni rispetto ai quali è possibile ottenere il bonus sud nel settore del noleggio di unità da diporto.

Nello specifico può essere oggetto di bonus:

  • l’acquisizione delle unità da diporto (navi, barche), utilizzate per l’attività di noleggio,
  • al pari degli altri investimenti in macchinari, impianti e attrezzature varie.

Attenzione, non si deve trattare di mera sostituzione della flotta esistente ma, l’acquisto dei suddetti beni, si deve inserire all’intervento di un un progetto di investimento finalizzato alla creazione di un nuovo stabilimento o all’ampliamento di uno stabilimento esistente.

I beni agevolabili devono essere di uso durevole e finalizzati ad essere impiegati come strumenti di produzione all’interno dell’impresa. Dunque, nel rispetto delle suddette condizioni, anche le imprese che operano nel settore del noleggio di unità da diporto, possono ottenere il bonus Sud.