Di bonus i contribuenti italiani ne possono sfruttare davvero tanti e come sempre ogni anno la normativa fiscale ne aggiunge altri. Il bonus sicurezza però in questo fa eccezione perché si tratta di un bonus che è rimasto praticamente inalterato rispetto all’anno scorso. Anzi, fino al 2024 i contribuenti italiani potranno godere di questa agevolazione che consente di sfruttare il bonus per le opere che i contribuenti stessi effettueranno sulla propria casa, per adeguarla ai regimi di sicurezza. Ma come si fa a sfruttare questo bonus contro i malintenzionati che molti chiamano bonus allarme?
“Volevo chiedere a voi esperti come funziona il bonus sicurezza.
Vivo in un quartiere periferico di Verona e già prima del periodo natalizio, la mia zona è stata oggetto di furti e rapine con effrazioni nelle case di diversi miei conoscenti. Inizio a vivere nella paura che possa accadere lo stesso anche a me. E vorrei mettere a posto casa con degli strumenti utili alla sicurezza. Non vivo nell’oro e vorrei sapere se le agevolazioni che lo Stato offre sono facilmente utilizzabili. Mi potete fornire una guida di facile interpretazione su queste agevolazioni?”

Una serie di interventi contro furti ed effrazioni, ecco cosa fare con il bonus sicurezza

Dall’installazione dell’antifurto alla sistemazione di grate, finestre e recinzioni. Il bonus sicurezza riguarda tutti questi interventi, e offre la classica detrazione fiscale da spalmare in 10 anni come sempre. Ma la cosa diversa dal solito è che si tratta di una agevolazione che non prevede lavori trainanti. Una agevolazione utile a quanti voglio dotarsi di strumenti idonei a prevenire i furti o a rendere semplicemente la vita più difficile ai malintenzionati. Per tutto il 2023 e tutto il 2024 i contribuenti potranno godere del bonus sicurezza. Che altro non è che una agevolazione che si rivolge a chi intende effettuare lavori in casa contro effrazioni, furti e così via.
Anche se si tratta di un bonus che entra nel contenitore dei bonus ristrutturazione casa, si differenzia perché non bisogna per forza di cose ristrutturare casa per poterne godere. Un classico bonus sotto forma di detrazione fiscale che il contribuente potrà sfruttare sulle spese sostenute per l’acquisto di un antifurto, ma non solo.

Quali gli interventi agevolabili con il bonus?

Non solo antifurto e allarmi perché gli interventi che si possono fare per godere della detrazione sono molteplici. Resta il fatto che si tratta di una detrazione fruibile in misura pari al 50% della spesa totale sostenuta per dotare una casa di quegli strumenti utili contro le effrazioni e i furti prima citati. Come già detto non parliamo soltanto di antifurto e allarmi, perché anche le porte blindate rientrano nelle opere che possono dare diritto alla detrazione. Ma anche i dispositivi di videosorveglianza, l’installazione di cassaforte, il rifacimento di grate a finestre e balconi, oppure la sistemazione delle recinzioni o di tapparelle e fino ai dispositivi antifurto. La spesa massima è pari a 96.000 euro e la detrazione quindi può arrivare al 50% di questa somma. Come per qualsiasi altra detrazione di questo genere si può recuperare in 10 date costanti e di pari importo per 10 annualità di dichiarazione dei redditi consecutive.

Ecco come godere della detrazione

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Come sempre per le detrazioni fiscali occorre provvedere al pagamento telematico di queste spese. Infatti si tratta di un autentico sconto sulle imposte da pagare. Per godere della detrazione vanno conservati tutti i documenti necessari, dalle fatture di acquisto di un determinato strumento, alla copia del bonifico e della fattura con pagamento elettronico. Tutte regole che i contribuenti che ogni anno sfruttano le detrazioni sul modello 730 o sul modello Redditi PF conoscono bene. Nello specifico quindi, come si legge su diversi siti e media, la detrazione potrà essere sfruttata nelle dichiarazioni dei redditi 2024 anche da chi sosterrà le spese per il rafforzamento o per l’istallazione di sistemi di sicurezza vari, nel corso del 2023.