Nel decreto agosto non trova conferma il bonus shopping. La misura, che prevedeva un rimborso del 20% sugli acquisti fatti pagando con carta di credito e bancomat presso bar e ristoranti (con possibilità di estensione anche all’acquisto di elettrodomestici), non sembra essere stata confermata. Si era parlato in un primo momento di bonus ristorante (da non confondere con le agevolazioni per i ristoratori), implementato poi da bonus calzature e abbigliamento. In generale quindi un bonus shopping per chiunque scegliesse bancomat e carta di credito per questi acquisti.

La misura sarebbe costata 2 miliardi circa e sarebbe servita a dare ossigeno ad alcune attività particolarmente colpite dalla quarantena.

Resta invece, anzi viene anticipato, il meccanismo di premi che costituisce il piano cashless. 

L’obiettivo, infatti, rimane quello di incentivare i pagamenti elettronici. L’Italia, nonostante la diffusione dei pos, resta fanalino di coda per numero di operazioni. L’uso pro capite si ferma a 111, ben al di sotto della media europea che arriva invece a 265. Il freno, da parte di chi acquista è legato soprattutto al timore, spesso retaggio arcaico, della clonazione delle carte; lato negozianti, invece, il blocco non è mentale ma economico, per via delle commissioni e dei costi (anche se l’1,1% è anche in questo caso inferiore alla media europea).

In quest’ottica è stata subordinata la possibilità di detrarre le spese mediche ai soli pagamenti tracciabili nonché il recente abbassamento della soglia per i pagamenti in contanti.