I disoccupati che hanno perso il lavoro involontariamente sono tutelati da un particolare ammortizzatore sociale, noto come Naspi, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, introdotta dal Jobs Act di Matteo Renzi durante il suo mandato come Presidente del Consiglio. Oggi, tuttavia, non ci concentreremo sulla Naspi, ma su un altro importante sostegno per i disoccupati, il quale offre la possibilità di ottenere un benefit economico tra i 780 e i 1.000 euro per chi è senza lavoro. Questo sostegno prende il nome di SAR, acronimo di Sostegno al Reddito, e nei prossimi paragrafi esploreremo i dettagli di questa misura.

“Buonasera, sono un disoccupato che non percepisce la Naspi. Ho 40 anni e ho sentito parlare di un Bonus di 1.000 euro per i disoccupati. Mi riferisco al Sostegno al Reddito. Non sono sicuro di cosa comporti questa misura e se sia applicabile anche al mio caso. Potreste fornirmi ulteriori spiegazioni? Vi ringrazio in anticipo.”

Bonus 2024 per i disoccupati: 780 euro o 1.000 euro, ma è necessaria la domanda

Il Sostegno al Reddito è valido anche per il 2024 e si tratta del noto bonus SAR per i disoccupati, che può raggiungere un massimo di 1.000 euro. Tuttavia, questa agevolazione non è destinata a tutti i disoccupati, ma solo a specifiche categorie. Infatti, possono richiedere il bonus solo i lavoratori provenienti da contratti di lavoro interinale, ovvero i cosiddetti somministrati.

Questi lavoratori possono avere avuto contratti sia a tempo determinato che indeterminato, inclusi quelli di apprendistato, l’importante è che siano stati inquadrati in contratti di somministrazione e che, al momento della domanda per il bonus SAR, siano disoccupati.

Come funziona il bonus SAR 2024 e a chi è rivolto

Il bonus SAR 2024 si rivolge a soggetti precedentemente impiegati tramite uno o più contratti di somministrazione, sia a tempo determinato che indeterminato, compresi gli apprendisti. È utile specificare che, nel contesto dei contratti di somministrazione, il lavoratore viene definito somministrato mentre il datore di lavoro prende il nome di utilizzatore.

Il somministratore, ovvero l’agenzia per il lavoro interinale, assume il lavoratore e lo colloca presso l’azienda utilizzatrice.

Beneficiari del bonus SAR: differenza tra i 1.000 euro e i 780 euro

I beneficiari del bonus SAR, oltre ad essere ex dipendenti di contratti di somministrazione attualmente disoccupati, devono soddisfare le seguenti condizioni:

  • Essere disoccupati da almeno 45 giorni;
  • Avere lavorato almeno 110 giorni negli ultimi 12 mesi;
  • Avere accumulato almeno 440 ore lavorative nei contratti part-time, sia verticali che misti o con la formula MOG (Monte Ore Garantito), sempre negli ultimi 12 mesi. Questi 12 mesi sono calcolati retroattivamente dall’ultimo giorno dell’ultimo contratto di somministrazione;
  • In alternativa, si può accedere al bonus SAR 2024 con almeno 45 giorni di disoccupazione dopo aver completato la procedura MOL (Mancanza di Occasioni di Lavoro) prevista dall’articolo 25 del CCNL Agenzia per il Lavoro.

Il bonus di 1.000 euro è accessibile per chi soddisfa i requisiti sopra citati, mentre chi è disoccupato da almeno 45 giorni e ha accumulato 90 giorni di lavoro o 360 ore nei contratti part-time negli ultimi 12 mesi, può ricevere un bonus ridotto di 780 euro.

Procedura per la domanda del Bonus SAR 2024 e documentazione necessaria

La domanda per il Bonus SAR 2024 deve essere presentata telematicamente attraverso il sito “ftweb.formatemp.it”. Dopo essersi registrati e aver completato tutti i campi richiesti, gli interessati devono scaricare, stampare e firmare il modulo di domanda. Successivamente, il modulo firmato deve essere scannerizzato e caricato insieme agli altri documenti necessari. Che includono un documento di identità valido, il codice fiscale e le buste paga rilasciate dall’agenzia di somministrazione. In particolare quella di cessazione del rapporto di lavoro.

La domanda può essere inoltrata dopo 60 giorni dalla conclusione dei 45 giorni di disoccupazione. E deve essere presentata entro 68 giorni, quindi entro il 173° giorno dalla fine dell’ultimo contratto di lavoro in somministrazione.

Sul sito indicato è anche possibile monitorare lo stato di avanzamento della pratica.