E’ stato chiesto, nel corso di un interrogazione in Commissione Finanze della Camera del 13 aprile 2022, di chiarire se nel caso di vendita di un appartamento presente in condominio, nel corso di lavori condominiali, con bonus ristrutturazione 50%, il nuovo acquirente goda della detrazione per le residue rate poste a carico della sua nuova proprietà e dallo stesso pagate.

In altri termini è esaminato il caso in cui un soggetto abita in condominio ed ha partecipato alle spese per lavori di ristrutturazione sulle parti comuni dell’edificio Quindi, sta godendo del bonus ristrutturazione condominiale.

Poi vende il suo appartamento e il nuovo acquirente paga le rate residue di spesa necessaria ai lavori.

A rispondere è il MEF (Ministero Economia e Finanze.

Bonus ristrutturazione: la regola generale in caso di vendita

La regola generale prevede che in caso di vendita di un immobile oggetto di lavori, peri i quali il proprietario stia godendo del bonus ristrutturazione 50%

il diritto alla detrazione delle quote non utilizzate è trasferito, salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente dell’unità immobiliare.

Quindi, in caso di vendita, venditore e acquirente devono indicarlo nell’atto notarile. Qui bisogna specificare se è intenzione che delle rate di detrazione residue continui a goderne il primo e non trasferite, invece, a chi compra. In mancanza di indicazione, le rate residue passano all’acquirente.

Con riferimento al quesito posto nell’interrogazione parlamentare, il MEF ha precisato che

chi acquista l’appartamento in condominio potrà godere del bonus ristrutturazione condominiale sulle rate residue da lui stesso pagate.

Questo, in quanto, hanno diritto alla detrazione i proprietari degli immobili che pagano effettivamente le spese. Ii proprietari degli appartamenti presenti all’interno di un edificio condominiale sono proprietari, altresì, delle parti comuni dell’edificio medesimo.

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