Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (del 31 dicembre 2021) della Legge di bilancio 2022 è certa anche la proroga triennale del bonus ristrutturazione 50%. Dunque, la nuova scadenza è fissata alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024.

Per lo stesso tempo è prorogata anche la possibilità di opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito, con tutte le novità del caso introdotte dal decreto contro le frodi fiscali e recepite alla stessa manovra finanziaria del 2022.

Il bonus ristrutturazione nel tempo

Il bonus ristrutturazione, ricordiamo, nasce come detrazione fiscale del 36% da godere (in 10 quote annuali di pari importo) su un limite massimo di spesa di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

A differenza degli altri bonus casa (ecobonus ordinario, sismabonus ordinario, bonus facciate, bonus 110, ecc.) è strutturale, nel senso che non deve essere prorogato di anno in anno in quanto ormai inserito nel TUIR all’art. 16-bis.

Tuttavia, il legislatore a decorrere dalle spese sostenute dal 26 giugno 2012 ne innalzava, di anno in anno (e fino alle spese del 2021), la percentuale di detrazione dal 36% al 50% ed aumentava da 48.000 euro a 96.000 euro il limite massimo di spesa per unità immobiliare.

La proroga e le novità per lo sconto o cessione

In mancanza di una proroga, il bonus ristrutturazione sarebbe sceso nuovamente, dalla spese del 2022, al 36% e sarebbe sceso nuovamente a 48.000 euro il limite massimo.

La manovra di bilancio 2022, invece, proroga il tutto (detrazione al 50% e limite a 96.000 euro) fino alle spese del 2024.

Ricordiamo altresì che, è stato previsto, che per le spese del 2020 e 2021, il beneficiario possa optare, in luogo della detrazione fiscale, per lo sconto in fattura o cessione del credito. La manovra 2022 prevede questa possibilità anche per le spese 2022, 2023 e 2024.

Al riguardo c’è però da tener presente le novità del decreto contro le frodi fiscali (in vigore dal 12 novembre 2021) che aggiunge l’obbligo di acquisire visto di conformità ed asseverazione in caso di dette opzioni, tranne in caso in cui si tratta di lavori in edilizia libera e di interventi di importo non superiore a 10.000 euro (novità della manovra 2022).

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