“Un insegnante, prima ancora che esperto della sua materia, deve essere testimone di umanità. Deve costruire ponti e non muri. Deve ascoltare, accogliere, provare a capire ogni studente, anche i casi più difficili. Soprattutto i casi più difficili. Perché è su questi casi che si misura il valore di una scuola“, afferma Fabrizio Caramagna. La scuola, in effetti, non deve essere vista solamente come un contenitore di numeri, lettere e informazioni di vario genere da cui gli studenti devono attingere. L’ambiente scolastico è molto più dei compiti e delle interrogazioni.

È il luogo in cui bambini e ragazzi si formano sia dal punto di vista culturale che sociale, pronti ad affrontare le sfide che il futuro riserverà loro. Riveste, quindi, un ruolo importante nel processo di crescita che, purtroppo, può essere segnato da alcuni momenti di difficoltà. Diventare grandi, d’altronde, non è facile come può sembrare. I cambiamenti sono tanti e alcuni possono ritrovarsi alle prese con stati di ansia e disagio.

Proprio in tale ambito può rivelarsi utile rivolgersi ad uno psicologo, in grado di garantire un valido supporto. Per beneficiare di tale aiuto, però, bisogna pagare. Non tutti, purtroppo, dispongono della liquidità necessaria ad affrontare tali spese. Da qui la decisione del governo di stanziare un aiuto ad hoc, ovvero il cosiddetto bonus psicologo volto a sostenere il benessere psicofisico degli studenti. Ecco in cosa consiste e come funzionerà.

Bonus psicologo studenti, quando arriva

Importanti novità in arrivo dal ministero dell’Università e della Ricerca che ha stanziato ben 40,5 milioni di euro al fine finanziare il cosiddetto bonus psicologo a sostegno degli studenti universitari. Tale aiuto non verrà erogato sotto forma di voucher. Bensì gli studenti potranno beneficiare dei vari servizi che verranno attivati presso gli Atenei in cui risultano immatricolati. Grazie a tale sostegno si intende promuovere il benessere psicologico dei giovani che si ritrovano alle prese con uno stato di disagio emotivo nel corso del percorso accademico.

Ma non solo, si intende contrastare possibili fattori di rischio, come ad esempio le dipendenze.

Sarà quindi compito degli stessi Atenei mettere in campo dei progetti ad hoc. A tal fine, ad esempio, verranno garantiti attività di consulenza psicoterapeutica, oltre ad azioni di ricerca volti a comprendere tali stati di disagio. Si vuole inoltre favorire la creazione e il potenziamento di strutture e strumenti innovativi grazie a cui supportare i bisogni degli studenti. Il fondo messo a disposizione ha una validità pari ad un anno. Per ogni iniziativa i costi ammissibili dovrebbero oscillare tra 1,5 milioni di euro e 2,5 milioni di euro. Per accedere a tali risorse economiche le Università interessate dovranno presentare apposita domanda a partire dalle ore 12 del 26 settembre. Il termine ultimo è fissato alle ore 12 del giorno 27 ottobre.

Una volta trascorso tale lasso temporale, il Ministero dell’Università e della Ricerca stilerà una graduatoria con i progetti ritenuti idonei. Provvederà quindi ad erogare in un’unica soluzione l’importo dei costi ammessi. Le iniziative dovranno iniziare entro il sessantesimo giorno seguente a quello di pubblicazione del decreto di approvazione della graduatoria. Questo vuol dire che il bonus non potrà essere utilizzato per finanziare attività già in fase di svolgimento. Chi sperava di poter accedere al bonus psicologo per consulenze e terapie nel 2023 purtroppo non potrà farci affidamento. L’investimento sarà operativo in concreto l’anno prossimo.