“Se un bambino deve tenere vivo il suo senso innato di meraviglia, ha bisogno della compagnia di almeno un adulto con cui condividerla, riscoprendo con lui la gioia, l’eccitazione e il mistero del mondo in cui viviamo“, affermava Rachel Louise Carson. Quando si è bambini, d’altronde, è fondamentale avere delle figure adulte di riferimento, in grado di sostenerli nel corso del loro percorso di crescita.

Non solo i genitori, ma anche i nonni e gli educatori. Se mamma e papà sono impegnati tante ore al giorno a lavorare, d’altronde, può rivelarsi necessario iscrivere il proprio bimbo, ad esempio, all’asilo nido.

A rivestire un ruolo importantissimo in tale campo sono ovviamente gli educatori che si prendono cura dei piccoli in assenza dei genitori.

Un servizio indubbiamente utile, che richiede un esborso economico spesso non indifferente. A tal fine giunge in aiuto il bonus asilo nido che si presenta come un sostegno alle famiglie che pagano la retta per la frequenza di una struttura per l’infanzia.

Bonus asilo nido 2023: importi e chi ne ha diritto

Tra i bonus che il Governo ha deciso di prorogare per il 2023 si annovera anche quello per l’asilo nido. Come è facile intuire dal nome, si tratta di un trattamento economico per i nuclei famigliari con figli minori di tre anni che pagano le rette per gli asili nido pubblici o privati. Tale bonus nido però può essere utilizzato anche per il cosiddetto “supporto domiciliare”, ovvero per i bimbi che per motivi di salute o altre problematiche non possono frequentare un istituto scolastico.

Riconosciuto a prescindere dall’Isee, il valore di quest’ultimo permette però di definire l’importo stesso del contributo. In particolare, in presenza di Isee fino a  25 mila euro si ha diritto a un bonus nido fino a tre mila euro, mentre con Isee fino a 40 mila euro si ha diritto a un bonus da 2500 euro.

Questo contributo scende a quota 1500 euro per un Isee di importo superiore a 40 mila euro.

Perché è importante conservare le fatture delle prime due rette nido 2023

Le famiglie aventi diritto al bonus nido devono inviare apposita richiesta, in modalità telematica, attraverso il servizio disponibile sul sito dell’Inps. Oltre a inserire le informazioni richieste, è necessario allegare le fatture che attestano il pagamento di almeno una mensilità. Entrando nei dettagli, come riportato sul sito dell’Inps:

“Le ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette relative ai mesi successivi dovranno essere allegate entro la fine del mese di riferimento e, comunque, non oltre il 1° aprile 2023. In ogni caso il rimborso avverrà solo dopo aver allegato la ricevuta di pagamento”.

L’approvazione dei fondi arriverà verosimilmente a febbraio ma il bonus nido, allegando le fatture, verrà riconosciuto anche per gennaio. Proprio per questo motivo è fondamentale conservare le fatture delle prime due rette dell’asilo nido del 2023, onde evitare di perdere tale agevolazione.