Porta la firma dei 5 Stelle la proposta del nuovo bonus neomamme: da non confondere con il bonus mamma domani, prorogato anche per il 2020, questo incentivo si rivolge alle mamme che lavorano o più direttamente alle aziende in cui prestano servizio. Il bonus neomamme prevede l’esonero contributivo al 100% fino a tre anni per i datori di lavoro che mantengono in servizio le lavoratrici dopo la gravidanza e conferma anche il divieto di licenziamento per i primi due anni dopo la nascita del bebè. 

Al momento, come anticipato, si tratta solo di una proposta.

Anzi, viste le polemiche che hanno fatto seguito all’idea, è difficile che sarà approvata. Su questo punto, infatti, il Pd è in disaccordo con i 5 Stelle: la vice capogruppo alla Camera Chiara Gribaudo si è fatta portavoce dei democratici bocciando la proposta di Nunzia Catalfo: “si tratta di una misura a suo tempo già fatta dalla Lega e che infatti avevamo criticato: perché dovremmo premiare un’impresa che semplicemente rispetta le regole?“.

I 5 Stelle hanno risposto che il bonus neomamme sarebbe un nuovo e efficace incentivo alla natalità e, soprattutto, potrebbe servire a ridurre il numero di donne che lasciano il lavoro dopo la gravidanza. Per rispondere a questa esigenza, secondo la deputata del Pd, bisogna considerare di cosa una lavoratrice mamma ha veramente bisogno: “le donne che dopo la nascita smettono di lavorare chiedono soprattutto servizi, asili nido, rispetto dei diritti, non certo che venga premiato chi magari fa loro mobbing e vorrebbe mandarle a casa. Noi chiediamo discontinuità, politiche che garantiscano la parità non che certifichino le disuguaglianze“.

Ad ogni modo i prossimi giorni saranno decisivi per capire che cosa succederà e se nella prossima Legge di Bilancio ci sarà spazio per il bonus neomamme: intorno alla metà di questa settimana si dovrebbero verosimilmente avere aggiornamenti ufficiali.