Nella Legge di bilancio 2023 approvata due giorni fa dal Consiglio dei Ministri, spicca il ritorno del c.d. bonus Maroni; la notizia arriva proprio dopo la tragica scomparsa di chi, anni fa, aveva voluto il bonus, Roberto Maroni, ex segretario leghista nonché ex ministro dell’Interno e del Welfare.  Dunque, nella Legge di bilancio 2023 non ci sono solo misure volte a favorire  il pensionamento anticipato ma anche incentivi per chi, nonostante abbia i requisiti per andare in pensione, decide di continuare a lavorare.

La mossa del Governo potrebbe essere finalizzata ad alleggerire il bilancio pensioni, facendo una proposta allettante a chi decide di attendere prima di ritirarsi dal mondo del lavoro.

Partendo dalle novità sulle pensioni, arriviamo ad analizzare il nuovo bonus.

Le novità sulle pensioni

Sul fronte pensioni, la Legge di bilancio 2023, introduce la nuova quota 103. Si potrà andare in pensione con quota 103. In particolare, partendo da quota 102, si abbassa la quota anagrafica e si alza invece il monte contributivo a 41 anni.

Nel complesso, potranno andare in pensione con quota 103, coloro i quali hanno:

  • un’età anagrafica pari almeno a 62 anni e
  • un’anzianità contributiva minima di 41 anni.

Dunque, sale il monte contributi e scende l’età anagrafica.

Prorogata anche Opzione donna, con alcune novità e la c.d. Ape sociale.

Su Opzione donna, a oggi può sfruttare tale canale di pensionamento anticipato, chi, alla data del 31 dicembre 2021, rispetta i seguenti requisiti: un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).

Con la Legge di bilancio 2023, la soglia anagrafica di accesso varia in base al numero dei figli. In particolare, per i lavoratori dipendenti, si potrà andare in pensione: a 58 anni con due figli o più, a 59 con un figlio, a 60 anni negli altri casi.

Il monte contributivo dovrà essere verificato in riferimento a un’unica gestione previdenziale. Inoltre dovrà essere considerato al netto di eventi quali quelli di disoccupazione indennizzata, malattia e infortunio non integrati, ecc.(per la conferma di tale passaggio è bene attendere il testo della manovra).

Infine, è anticipata l’indicizzazione delle pensioni al 120%.

Torna il bonus Maroni

Nella Legge di bilancio 2023 non ci sono solo misure volte a favorire il pensionamento anticipato, ma anche incentivi per chi, nonostante abbia i requisiti per andare in pensione, decide di continuare a lavorare.

In particolare, ritorna il c.d. bonus Maroni che era già stato in vigore  dal 2004 al 2007. Chi deciderà di rimandare la pensione, beneficerà in busta paga di uno sconto conto contributivo del 10%. Ciò consentirà di guadagnare di più.

Dunque, se da un lato il Governo cerca di agevolare le condizioni di accesso al pensionamento anticipato, dall’altro prova a far quadrare i conti grazie al nuovo bonus.