Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge di bilancio 2023, parliamo del testo iniziale che da qui all’approvazione di fine dicembre potrebbe essere oggetto di modifiche. Diverse le novità contenute nella nuova Manovra, sia in campo pensioni con quota 103, la proroga di Opzione donna (con novità) e dell’Ape sociale che fisco, con la nuova flat tax incrementale e l’innalzamento del monte ricavi che permette di accedere al regime forfettario; l’attenzione dell’esecutivo si è soffermata anche su misure di welfare sociale, con l’innalzamento del limite ISEE per accedere al bonus bollette, l’aumento dell’assegno unico, il taglio dell’Iva su pane e pasta, ma anche sul lavoro, con il taglio del cuneo fiscale, l’introduzione di agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per i percettori di reddito di cittadinanza.

Si segnala anche la proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani under 36.

Viene profondamento rivisto il reddito di cittadinanza. Partiamo proprio da qui.

Legge di bilancio 2023. Novità sul Reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza è stato profondamento rivisto, si arriverà alla sua abolizione entro settembre 2023 per chi è in grado di lavorare; saranno invece salvaguardate le categorie più deboli. Ci saranno maggiori controlli su di chi lo percepisce e riceve offerte di lavoro. Dunque rimangono pochi mesi di reddito di cittadinanza per circa 400.000 mila famiglie.

Quote 103, Opzione donna e APE Sociale

Il Governo, con la Legge di bilancio 2023, trova il punto di equilibrio anche sulle pensioni con la nuova quota 103. Chi vorrà andare in pensione anticipatamente, potrà farlo con un’anzianità contribuiva di almeno 41 anni.

In particolare, intervenendo su quota 102, si abbassa la quota anagrafica e si alza invece il monte contributivo a 41 anni.

Nel complesso, potranno sfruttare quota 103, coloro i quali hanno:

  • un’età anagrafica pari almeno a 62 anni e
  • un’anzianità contributiva minima di 41 anni.

Chi è nato dal 1961 in avanti, potrà andare in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Dunque, sale il monte contributi e scende l’età anagrafica. Prorogata anche Opzione donna, con alcune novità e la c.d. Ape sociale. Anticipata l’indicizzazione delle pensioni al 120%, in considerazione dell’inflazione ormai dilagante.

Bonus bollette

Rivisto anche il bonus bollette. Il bonus bollette è uno sconto riconosciuto direttamente nella bolletta in favore delle famiglie che presentano un Isee basso. Il limite ISEE di accesso al bonus bollette elettricità e gas viene innalzato a 15.000 euro; ciò consentirà a molte più famiglie di beneficiare del bonus.

Prorogati e rafforzati i crediti d’imposta per le imprese, per sostenerle nel pagamento delle bollette dell’energia elettrica e del gas.

Assegno Unico

L’assegno unico è stato rivisto e molte famiglie prenderanno più soldi. L’assegno aumenterà del 50% per tutti, nel primo anno di vita del bambino. Si raddoppia la maggiorazione spettante già oggi per i nuclei familiari con 4 o più figli. Una maggiorazione a forfait che passa da 100 a 200 euro. 100 euro in più dovrebbero finire sui conti delle famiglie che hanno figli gemelli fino ai 3 anni di età (Fonte sito MEF).

Taglio cuneo fiscale

Esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35.000 euro e del 3% per redditi fino a 20.000 euro. Per l’intervento sono stati stanziati oltre 4 miliardi di euro. Lo sconto dovrebbe essere applicato sui contributi IVS a carico del dipendente.

Stralcio cartelle

Confermato lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro. Secondo la Corte dei Conti parliamo di debiti di cui solo il 6-7% è ancora riscuotibile. Nei fatti si tratta di una misura di mera propaganda politica.

Per quelle di importo superiore a 1.000 euro, ci sarà la rottamazione delle cartelle, anche per chi ha un contenzioso in essere.

il contribuente pagherà tutto l’importo, “senza sanzioni né interessi. Sarà possibile rateizzare il dovuto in 5 anni. Nei fatti salta il saldo e stralcio per le cartelle di importo superiore a 1.000 euro e fino a 3.000 euro.

Flat tax incrementale

Prevista l’introduzione per i lavoratori autonomi non in regime forfettario di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro. L’obiettivo del Governo è quello di  di spingere i contribuenti a dichiarare tutti i redditi percepiti garantendo loro una tassa piatta del 15% sui redditi dichiarati in più ogni anno rispetto alla media del triennio precedente.

Regime forfettario. Sale la soglia dei ricavi/compensi

Grazie alla Legge di bilancio 2023, dal prossimo anno sarà possibile accedere al regime forfettario anche con ricavi/compensi superiori a 65.000 euro; la nuova soglia viene fissata a 85.000 euro. Saranno molto di più le imprese e i professionisti che potranno sfruttare il forfettario beneficiando di adempimenti e regole Iva semplificate. Con un risparmio di costi importanti in termini di gestione della contabilità.