Il 2023 doveva essere l’ultimo anno per il bonus ISCRO. Un beneficio riservato alle partite IVA esercenti arti e professioni, iscritti alla Gestione separata INPS, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici. Una sorta di cassa integrazione straordinaria per tali soggetti

Un contributo che era previsto in via sperimentale solo per gli anni d’imposta 2021, 2022 e 2023, accompagnato dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale rispondenti a determinati requisiti.

Domanda ancora aperta per il 2023

Il bonus ISCRO non è automatico.

Chi voleva averlo nel triennio di sperimentazione doveva presentare domanda all’INPS.

Le istruzioni per la domanda bonus ISCRO 2023 sono quelle contenute, nel Messaggio numero 1636 del 05 maggio 2023. L’istanza può essere presentata entro il 31 ottobre prossimo. In particolare bisogna accedere, dal sito INPS, al percorso

“Sostegni, sussidi e indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. Una volta autenticati, bisogna selezionare voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.

Ci si può rivolgere anche a enti di patronato o chiamare al Contact Center.

L’indennità è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia delle Entrate e già trasmesso da quest’ultima all’INPS alla data di presentazione della domanda. Sarà erogato per 6 mensilità e non può essere, comunque, inferiore a 250 euro e superiore a 800 euro.

Bonus ISCRO, proroga triennale

Regola prevede che il bonus ISCRO può essere chiesto una sola volta nel triennio. Come detto in premessa, la legge di bilancio 2024 (approvata il 16 ottobre 2023) lo proroga per un altro triennio. Lo si è appreso dalle parole del premier Meloni nella conferenza stampa di presentazione della finanziaria stessa.

Ad ogni modo, si consideri che la manovra adesso dovrà passare tutto l’iter parlamentare prima che la misura diventi definitiva.

Quindi, si spera che non arrivino emendamenti ad annullare la misura.

Bisogna anche capire se chi lo ha chiesto nel primo triennio di sperimentazione potrà nuovamente chiederlo nel triennio 2024 – 2026.

Andando ai requisiti per avere il bonus nel triennio 2021 – 2023, sono i seguenti:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere beneficiari di Reddito di cittadinanza;
  • avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • avere dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rispetto all’anno precedente;
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • essere titolari di partita IVA attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

La manovra 2024 dovrebbe toccare al rialzo il requisito reddituale. Non dovrebbe, invece, cambiare la misura del contributo.

Riassumendo…

  • il bonus ISCRO è un’indennità riservata agli esercenti arti e professioni che rispettano determinati requisiti
  • è stato previsto in via sperimentale nel triennio 2021 – 2023
  • la domanda bonus ISCRO 2023 è in scadenza il 31 ottobre 2023 (si presenta all’INPS)
  • la legge di bilancio 2024, se tutto sarà confermato in fase di approvazione parlamentare, lo proroga per un altro triennio ritoccando al rialzo il requisito reddituale.