Assosoftware è ritornata sui suggerimenti dati dall’Agenzia delle Entrate, circa le modalità idonee ad integrare le fatture elettroniche aventi ad oggetto investimenti in beni strumentali nuovi da cui scaturisce il relativo credito d’imposta.

Nel dettaglio, con la Risposta n. 438 del 2020, l’Amministrazione finanziaria, aveva chiarito come comportarsi per l’integrazione del documento fiscale laddove manchi l’indicazione della normativa di riferimento al fine di godere del beneficio fiscale.

Bonus investimenti in beni strumentali: cos’è

Stiamo parlando del credito d’imposta, introdotto dalla manovra di bilancio 2020, riconosciuto alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato

Deve trattarsi di investimenti fatti nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 ovvero fino al 30 giugno 2021 a condizione che, entro il 31 dicembre 2020, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione.

L’incentivo ha sostituito le precedenti discipline del super e dell’iper ammortamento che, per gli investimenti negli stessi beni, riconoscevano una maggiorazione del costo di acquisizione, permettendo una maggiore deduzione di quote di ammortamento e canoni di leasing.

Tutte le caratteristiche del beneficio e le modalità di accesso sono ben illustrate nell’area dedicata del sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

La dicitura obbligatoria nella fattura per il bonus investimenti

Uno dei requisiti per godere del bonus investimenti in beni strumentali è che la fattura di acquisto riporti l’apposita dicitura richiamante la normativa di riferimento, quindi, ad esempio:

Beni agevolabili ai sensi dell’articolo 1, commi 184-194, Legge 160 del 27.12.2019”.

L’Agenzia delle Entrate, nella menzionata Risposta ad Interpello n. 438 del 2020 ha suggerito, come detto, le modalità idonee ad integrare le fatture elettroniche mancati della suddetta dicitura. Nel dettaglio, ha individuato due strade percorribili:

  1. stampare la fattura apponendo la predetta scritta indelebile
  2. oppure realizzare un’integrazione elettronica da unire all’originale e conservare insieme allo stesso con le modalità indicate, seppur in tema di inversione contabile, nella Circolare n.
    14/E del 2019.

Con riferimento alla seconda, tuttavia, poiché l’Amministrazione finanziaria non ha indicato quali sono le modalità operative per farlo (tipo documento da utilizzare, dati da riportare, riferimenti alla fattura originale, ecc.), Assosoftware, in una recente FAQ pubblicata sul proprio sito istituzionale, ha ritenuto che, in attesa di ciò, debba prendersi a riferimento la prima modalità di integrazione.

Potrebbero anche interessarti: