Da qualche mese è stato reso operativo il cosiddetto bonus internet alle imprese. Si tratta di un contributo economico, fino a 2.500 euro, a favore delle imprese che intendono sottoscrivere un abbonamento internet ad alta velocità.

Ad ogni modo, dobbiamo segnalare che le risorse stanziate per il contributo in argomento sono limitate. In alcune regioni, sono già stati impegnati circa la metà dei voucher disponibili. Qualora foste interessati a questa iniziativa, dunque, vi consigliamo di affrettarvi con la sottoscrizione delle varie offerte.

Bonus Internet alle imprese, cos’è e a chi spetta

Il bonus internet di fase 2 alle imprese, sostanzialmente, consiste in un voucher fino a 2.500 euro per garantire alle imprese e ai professionisti un incremento della velocità di connessione da 30 Mbit/s a oltre 1Gbit/s.

I voucher non sono riconosciuti in caso di cambio operatore fra servizi aventi prestazioni analoghe o di passaggi di intestazione del contratto nella medesima sede di impresa.

L’entità del contributo varia in base ad alcuni fattori. In particolare, sono state previste tre differenti fasce:

  • fascia A, pari a 300 euro, per il passaggio a connessioni con velocità massima in download (V) tra 30 Mbit/s ≤ V < 300 Mbit/s (voucher A1), 300 Mbit/s ≤ V ≤1 Gbit/s (voucher A2);
  • fascia B, pari a 500 euro, riconosciuto in caso di passaggio ad una connettività con velocità massima in download (V) compresa nell’intervallo 300 Mbit/s ≤ V ≤1 Gbit/s;
  • fascia C, pari a 2.000 euro, in caso di passaggio ad una connettività con velocità massima in download superiore a 1Gbit/s.

Il valore dei voucher potrà essere aumentato di ulteriori 500 euro per il passaggio a connessioni a 1 Gbit/s.

I richiedenti dovranno presentare l’apposita domanda presso qualsiasi canale di vendita reso disponibile dagli operatori accreditati, corredata da tutta la documentazione necessaria.

Tempi stretti per le richieste

Come già detto in apertura, le risorse stanziate per il contributo in argomento sono limitate, pari a 589 milioni di euro totali, e sono suddivise in modo non omogeneo tra le regioni.

In particolare, alle regioni del sud Italia è stata assegnata una dotazione maggiore.

Le risorse sono diverse anche in base alla tipologia (fascia) di voucher:

  • il 25% è destinato a voucher di tipo A;
  • il 50% a quello B;
  • il restante 25% al voucher C.

Ad oggi, parte delle risorse destinate al voucher di fascia C (il più richiesto) risultano in gran parte già impegnate. Ad esempio, in Toscana, Lombardia, Piemonte e Lazio, sono già stati prenotati più del 50% di voucher C disponibili.