Torniamo a parlare di bonus cashback perché sta prendendo piede nelle ultime ore una nuova proposta di detrazione per chi effettua pagamenti con la carta di credito. Lo hanno ribattezzato emblematicamente “bonus idraulico” o “bonus parrucchiere” perché queste sono tra le spese che si potrebbero recuperare qualora passasse la proposta di riforma fiscale. Ma la misura riguarderebbe anche il conto al ristorante per esempio e in generale altre voci di spesa non considerate primarie e, finora, non ammesse alla detrazione nel 730.

Conto al ristorante, dal parrucchiere e fattura idraulico: chi paga con la carta può scaricarle?

La notizia è stata divulgata da più fonti, inclusa l’Ansa. Si tratterebbe, in altre parole, di una rivisitazione del meccanismo di cashback: originariamente questo sistema era stato pensato come un taglio del 2% di Iva per incentivare i pagamenti con carta e bancomat. La nuova ipotesi prevede una detrazione, ancora da quantificare ma che verosimilmente andrebbe dal 10% al 19%, su alcune particolari spese. Tra queste, appunto, la fattura dell’idraulico e del parrucchiere. Sono anche servizi per i quali statisticamente è più alta la percentuale di evasione fiscale. L’obiettivo, quindi, è indirettamente anche quello di contrastare il nero.

Probabilmente, visto e considerato pur sempre di spese accessorie per servizi extra, sarà introdotto un tetto massimo di spesa che potrebbe essere fissato intorno ai 2-3 mila euro.

Detrazioni fiscali solo per chi paga con la carta ed escluse per i redditi più alti

C’è anche un’ipotesi più estesa di questa misura, ovvero subordinare il riconoscimento di TUTTE le attuali detrazioni previste oggi, quindi per esempio anche quelle per spese mediche, istruzione, attività sportive, ai pagamenti con carta di credito o bancomat. Chi paga in contanti quindi perderebbe tout a court la possibilità di recuperare la spesa nel 730. In linea generale, infine, si sta anche valutando la possibilità di abolire gli sconti fiscali per chi ha un reddito che supera 100 mila euro annui.

La percentuale di contribuenti interessati a questa esclusione è molto bassa e marginale: circa l’1%. Sarebbe inoltre un intervento non retroattivo perché scatterebbe solo per le spese effettuate dal 2020 (che vanno in dichiarazione nel 2021) e non anche per il 730/2020 sulle spese di quest’anno.