Molte sono, oggi, le persone (uomini e donne) che ricorrono alla chirurgia estetica. Alcuni lo fanno per migliorare il proprio aspetto fisico. Altri per necessità. Una necessità che può essere dettata da motivi di salute (si pensi a chi deve rifarsi il setto nasale con conseguente ricostruzione al fine di risolvere problemi di respirazione). Necessità che in caso ancor più gravi può essere conseguenza di incidenti (stradali, sul lavoro, casalinghi, ecc.).

E come noto, gli interventi di chirurgia estetica hanno un costo, in alcuni casi anche abbastanza elevato.

A fronte delle spese sostenute, il legislatore riconosce, comunque, delle agevolazioni IRPEF e IVA. Parliamo del c.d. bonus chirurgia estetica.

Quali sono i requisiti per averlo? Serve il certificato del medico? Come devono essere pagare le spese?

Quali requisiti servono

La chirurgia estetica può farsi rientrare tra le spese sanitarie di prestazione specialistica. Ciò, tuttavia, NON sempre.

In primis, ricordiamo che il legislatore a fronte di spese sanitarie specialistiche riconosce la detrazione IRPEF del 19%. Non si tratta però di un beneficio incondizionato. Infatti, dai chiarimenti sugli oneri detraibili (Circolare n. 14/E del 2023) emerge che sono ammesse al beneficio fiscale
solo le prestazioni specialistiche

di natura sanitaria, rispondenti a trattamenti sanitari qualificati che, in quanto finalizzati alla cura di una patologia, devono essere effettuati da medici o da personale abilitato dalle autorità competenti in materia sanitaria.

La detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per prestazioni non finalizzate al recupero alla normalità sanitaria e funzionale della persona ma tese, ad esempio, a rendere più gradevole l’aspetto personale o a migliorare il benessere psicofisico della persona.

Bonus chirurgia estetica, non solo certificato medico

Sulla base di quanto anzidetto, dunque, ok al bonus chirurgia estetica 19% (detrazione IRPEF) ma solo laddove l’intervento si renda
necessario in conseguenza di incidenti, malattie o malformazioni congenite.

Inoltre, l’intervento deve essere effettuato da personale medico o sotto la sua supervisione.

Non è detraibile, invece, ad esempio la spesa sostenuta per rifarsi le labbra al solo fine di migliorare l’aspetto del proprio viso.

Detto, ciò, le condizioni indispensabili per avere il bonus chirurgia estetica 19%, sono:

  • esistenza della prescrizione medica che attesti la finalità sanitaria dell’intervento;
  • il pagamento della spesa con strumento tracciabile (NON contanti).

Con riferimento a quest’ultimo punto, la detrazione è possibile anche se il pagamento è in contanti solo laddove sia fatta in una struttura sanitaria pubblica oppure in una struttura sanitaria privata accreditata al SSN (servizio sanitario nazionale).

Trovi qui, come pagare le spese sanitarie dal 2020.

Bisogna poi avere il documento di spesa. Ossia la fattura riconducibile all’intervento e rilasciata dalla struttura in cui è stato eseguito l’intervento.

A proposito di fattura, qui subentra il secondo bonus chirurgia estetica. Vale a dire l’esenzione IVA. Ciò si applica per operazioni concluse dopo il 17 dicembre 2023 (decreto Anticipi). Anche in tal caso, ai fini dell’esenzione, è necessario che la necessità “sanitaria” dell’intervento sia certificata dal medico.

Riassumendo…

  • due sono i possibili bonus chirurgia estetica, ossia la detrazione IRPEF 19% e l’esenzione IVA
  • ore avere i due beneficio la condizione indispensabile è che l’intervento chirurgico estetico abbia la finalità “sanitaria”
  • tale finalità sanitaria deve risultare da prescrizione medica
  • inoltre, per la detrazione 19% la spesa deve pagarsi con strumento tracciabile, salvo il caso in cui l’intervento sia fatto presso una struttura sanitaria pubblica o struttura sanitaria privata accreditata al SSN.