“Un cuoco per essere pienamente tale deve mobilitare tutti e cinque i sensi. Una pietanza deve essere una gioia per la vista, per l’olfatto, per il gusto, certo, ma anche per il tatto, che così spesso orienta le scelte dello chef e ha il suo ruolo nella festa gastronomica“, afferma Muriel Barbery. Il cibo, d’altronde, è in grado di deliziare sia grandi che piccini, permettendo a tutti quanti di trascorrere dei momenti all’insegna della convivialità.

Mangiare, infatti, non deve essere solo un’operazione svolta al fine di apportare al nostro corpo il dovuto nutrimento.

Si tratta, bensì, di un momento in cui possiamo finalmente staccare la spina dai vari impegni quotidiani, permettendo ai piatti dinnanzi a noi di farci vivere sensazioni uniche nel suo genere. Lo sanno bene i grandi chef che da sempre lavorano proprio al fine di proporre ai propri commensali delle prelibatezze da sogno.

Oltre all’amore per il loro lavoro, però, i professionisti del settore della ristorazione si ritrovano anche a dover fare i conti con questioni di ordine pratico, come i costi da dover sostenere per proporre prodotti di qualità. Ma non solo, a questi si aggiungono i costi di gestione, il personale e ovviamente le tasse. Proprio in tale ambito, fortunatamente, giunge in aiuto un’importante agevolazione, ovvero il cosiddetto bonus chef. Ecco chi ne ha diritto e come funziona,

Bonus chef 2023: come funziona e i requisiti per richiederlo

Stando a quanto si evince dal sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, c’è tempo fino alle ore 15 del prossimo 3 aprile per richiedere il cosiddetto bonus chef. Quest’ultimo è rivolto ai cuochi professionisti di alberghi e ristoranti e si presenta come un’agevolazione:

“concessa sotto forma di credito di imposta ai sensi del regolamento de minimis e nella misura massima del 40% del costo delle spese ammissibili, sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. L’agevolazione massima concedibile a ciascun beneficiario non può, comunque, eccedere l’importo di 6 mila euro“.

Per poter beneficiare di tale credito d’imposta è necessario che i professionisti interessati abbiano la cittadinanza italiana e risultino residenti o stabiliti nel territorio dello Stato italiano.

Devono inoltre essere alle dipendenze di alberghi e ristoranti con regolare contratto di lavoro subordinato oppure in qualità di titolari di partiva IVA per attività di cuoco professionista.

Diverse le spese per cui si ha diritto a tale sconto, come ad esempio l’acquisto di macchinari di classe energetica elevata, così come l’acquisto di strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione e la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale. La domanda potrà essere presentata solamente in modalità telematica, attraverso l’apposito servizio disponibile sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy