In questi giorni abbiamo parlato più volte del fenomeno dei cosiddetti “furbetti del Bonus Cashaback”. Persone che, sfruttando alcune “falle” di questa misura, riescono ad ottenere un maggior rimborso o, addirittura, a scalare la classifica del super bonus cahsback per ottenere un premio fino a 3.000 euro l’anno.

Il metodo classico utilizzato dai “furbetti” è quello di frazionare (qualora possibile) un unico acquisto attraverso più di una transazione, come nel caso del benzinaio di Fidenza o di quello di Caraglio nel Cunese.

Qualche settimana fa, il programma televisivo “striscia la notizia” ha scoperto altri 2 “bug” del bonus cashback utilizzati per “fregare” il sistema. In particolare, si tratta del bug dei resi e di quello della ricarica postpay. Questa notizia, neanche a dirlo, è stata riportata dalla maggior parte delle tesate giornalistiche. A distanza di qualche settimana, la questione continua a essere discussa. Vediamo, nel dettaglio, in cosa consistono questi 2 bug.

Il metodo dei resi

Il primo metodo è quello del “reso”. Un complice del tg satirico ha provato ad acquistare e successivamente a richiedere il reso di alcuni prodotti. Nonostante il rimborso ottenuto sul reso, il cashback, dopo qualche giorno, è stato regolarmente registrato.

In altre parole, è stato dimostrato che il sistema non riconosce la restituzione e quindi il rimborso della merce.

Il metodo della ricarica postpay

Un altro bug, anche in questo caso verificato dal complice del tg, è quello della ricarica postpay. Il metodo consiste, appunto, nel trasferimento di denaro attraverso la ricarica della carta prepagata. Anche in questo caso, Striscia la Notizia avrebbe dimostrato l’ulteriore e clamoroso “bug”. Ricaricando una postpay tramite pos, il cashback viene regolarmente accreditato. Il tutto, ovviamente, senza aver effettuato alcun acquisto.