La Legge di Bilancio 2022 ha approvato una piccola ma significativa modifica al cosiddetto bonus animali domestici. Si tratta, a dir la verità, dell’ordinaria detrazione fiscale per il sostenimento di spese veterinarie.

Da quest’anno, in sostanza, è stato alzato il tetto massimo di detrazione fiscale, che è passato da 500 a 550 euro. Consentendo, dunque, uno sconto maggiore, fino a 80 euro. Vediamo meglio di cosa si tratta e come ottenere lo sconto in argomento.

Bonus animali 2020: quanto si potrà risparmiare?

Per bonus animali si intende, sostanzialmente, l’ordinaria detrazione delle spese veterinarie.

Quest’ultime sono detraibili al 19 per cento, per una soglia di spesa non eccedente (soltanto da quest’anno) i 550 euro, al netto della franchigia (che invece rimane invariata) pari a 129,11 euro.

L’aumento della soglia di spesa, che è passata da 500 a 550 euro, è stata prevista con la legge di bilancio 2022.

Le spese ammesse al beneficio sono le seguenti:

  • spese per visite veterinarie;
  • per interventi o analisi di laboratorio;
  • spese per farmaci veterinari.

Ad ogni modo, possono usufruire della detrazione del 19 per cento soltanto le persone che detengono animali per compagnia o per effettuare pratiche sportive. Sono invece esclusi dallo sconto gli animali da allevamento, detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole e gli animali utilizzati per attività illecite.

Ma come si calcola la detrazione e, soprattutto, quanto si può risparmiare?

Tenuto conto della franchigia e del nuovo limite di spesa, lo sconto massimo di cui si potrà usufruire sarà pari a 79,96 euro, così calcolati: 550 euro (spesa massima consentita), meno 129,11 euro di franchigia, per 19 per cento = 80 euro.

Sicuramente non una grande differenza rispetto al passato, ma, di certo, si tratta di una novità che è stata accolta positivamente da tutti i possessori di animali domestici.

Attenzione: per poter usufruire della detrazione, i pagamenti delle prestazioni devono necessariamente essere effettuati con mezzi tracciabili.

A tal riguardo, ricordiamo che, dal 1° gennaio 2020, la quasi totalità delle detrazioni sono fruibili soltanto se il pagamento viene effettuato con mezzi tracciabili:

  • versamento bancario o postale
  • carte di debito, di credito e prepagate;
  • assegni bancari e circolari.

Il versamento in contanti continua a essere ammesso, senza perdere il diritto alla detrazione, solamente per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici e per pagare le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o dalle strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.