Pare essere diventato uno degli sport nazionali più praticati quello della corsa al Bonus 200 euro partita IVA. Sembra quasi di vedere l’affollamento disordinato dei partecipanti alle grandi maratone. Una marea di persone in attesa del “bang” che sancisce la partenza e la caduta del nastro che darà il via libera alla gara. Molti, come spesso accade, reteranno indietro: sono quelli che non ci credono fin dall’inizio. Quelli che partecipano “tanto per” e concorrono a formare la massa di coloro che non arriveranno mai a tagliare il traguardo.

Il rebus per adesso resta la richiesta. Non ancora è noto quando sarà possibile presentare la domanda, anche se sono state, comunque, individuate le possibili date di inizio e fine. Si aspettano notizie “ufficiali” in merito. Probabile che il tutto si trasformerà in un ennesimo click day, nel senso che il beneficio sarà erogato solo fino a esaurimento delle risorse. Quindi, ancora una volta, il motto sembra essere “per molti ma non per tutti”. Ci sarà, infatti, una corsa alla domanda e chi prima la presenterà più avrà probabilità di rientrare tra i beneficiari del tanto sospirato bonus.

Una vera e propria lotteria che, insomma, costringe i possessori di la partita IVA a farsi guerra tra loro. Certo, non è il massimo in un periodo così difficile per via del caro bollette, dell’aumento dei beni di prima necessità e del caro prezzi in generale. Ogni giorno viene messa a dura prova la resistenza degli imprenditori italiani, soprattutto di quelli medio-piccoli, e quella dei lavoratori indipendenti in genere.

Il bonus è stato pensato per dare un aiuto concreto ai lavoratori, e dover fare le corse per riuscire a ottenere qualcosa a cui si ha diritto è un controsenso.

A battere il pugno sul tavolo per portare l’attenzione del Governo sulla controversa situazione è Confesercenti.

Chi può avere il bonus 200 euro partita IVA

Per le partite IVA il Bonus 200 euro non è automatico.

Come, invece, è previsto per altre categorie di lavoratori come dipendenti e pensionati.

Per averlo, come anticipato, occorrerà fare domanda. L’art. 33 decreto Aiuti, ossia la norma che ha sancito il diritto a ricevere il beneficio, rimanda ad altro decreto la definizione di requisiti e modalità attuative in genere.

Il provvedimento è stato emanato. Per ottenere il Bonus 200 euro partita IVA è necessario che i richiedenti siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere un reddito assoggettabile ad IRPEF, relativo all’anno d’imposta 2021, inferiore a 35.000 euro
  • non essere titolare, e dunque non percepire, pensione
  • non aver già beneficiato del Bonus 200 euro in qualità di dipendente o pensionato
  • essere iscritto, alla data del 18 maggio 2022, alla forma di previdenza sociale obbligatoria per la propria categoria.

Le istruzioni per la domanda

La domanda deve essere inoltrata all’INPS se il possessore di partita IVA è iscritto alla cassa previdenziale INPS. Se, invece, il libero professionista o il piccolo imprenditore sono iscritti ad altra cassa diversa dall’INPS, la domanda deve essere presentata a quest’ultima. Quindi, ad esempio, il commerciante al dettaglio iscritto alla gestione INPS presenterà richiesta all’INPS; l’ingegnere iscritto alla cassa previdenziale degli ingegneri presenterà la domanda a tale cassa.

Allo stesso modo funzionerà per gli avvocati che dovranno far domanda alla loro cassa presidenziale di categoria, per i geometri, per gli architetti e così via.

Regole ad hoc diverse, invece, sono quelle inerenti la presentazione della domanda Bonus 200 euro partita IVA in caso di doppia cassa previdenziale (INPS e altra cassa). In tal caso la richiesta è da farsi direttamente all’INPS senza doverne inoltrare una seconda anche alla cassa previdenziale di categoria.

Il Bonus 200 euro partita IVA non può essere per tutti

A Confesercenti non va proprio giù il click day che si prospetta.

Il rischio è che circa 400mila lavoratori indipendenti possano davvero essere tagliati fuori dal Bonus 200 euro stanziati per dare supporto economico anche ai possessori di partita IVA. Secondo la stima fatta, con le risorse stanziate si potranno soddisfare solo 3 milioni di richieste a fronte, invece, di 3,4 milioni di potenziali beneficiari. Dunque più del 10% degli aventi diritto potrebbero non ricevere il beneficio a cui hanno diritto.

“Una stortura inammissibile per una categoria già ampiamente provata dalla crisi dovuta all’emergenza sanitaria prima e al caro-bollette poi”

Queste le parole apparse nel comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale di Confesercenti stesso. Ma le partite IVA escluse potrebbero essere anche di più di quante sono quelle stimate.