Si chiama bonus 200 euro partita IVA quando in realtà non lo è. Per loro, il beneficio del decreto Aiuti, previsto per diverse categorie, infatti, potrebbe essere addirittura al di sotto dei 100 euro.

Ciò è quanto ha evidenziato CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato), analizzando la normativa che ha istituto questa misura di sostegno.

Per comprendere la portata di quanto stiamo per illustrare, è bene ricordare che il bonus 200 euro spetta a:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • precettori di NASPI e Dis-Coll e percettori reddito di cittadinanza
  • lavoratori autonomi (con o senza partita IVA)
  • lavoratori domestici (colf e badanti)
  • titolari di rapporto lavoro co.co.co.
  • incaricati alle vendite
  • lavoratri stagionali e dello spettacolo.

Ad ogni modo la platea dei beneficiari bonus 200 euro potrebbe allargarsi.

Bonus 200 euro partita IVA, tutto ancora da definire

Con riferimento al bonus 200 euro partita IVA, a prevederlo è l’art. 33 del menzionato decreto Aiuti.

Quest’ultima disposizione, istituisce alla scopo un fondo per 500 milioni di euro. Non sarà automatico, ma per averlo bisognerà presentare domanda.

Sarà un decreto attuativo, da emanarsi entro il 17 giugno 2022, a definire tempi e modalità di richiesta. Quest’ultimo provvedimento dovrà definire anche il requisito reddituale di accesso (che, dunque, non è quello di 35.000 euro previsto, ad esempio, per i pensionati o altre categorie ammesse).

Secondo CNA, bisogna considerare che la platea dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni INPS interessate al bonus 200 euro partite IVA ammonta a 4.380.345, a cui occorre aggiungere circa 1.500.000 di professionisti iscritti presso le casse di previdenza private.

Ne consegue che, alla luce di questi dati, i 500 milioni di euro stanziati darebbero luogo ad una indennità di importo addirittura inferiore a 90 euro. Una disparità di trattamento notevole rispetto agli altri beneficiari.