A breve gran parte dei cittadini italiani riceveranno il tanto atteso bonus 200 euro. Si tratta di un contributo, una tantum, pensato per aiutare le famiglie in difficoltà economica a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e non solo. Impennata dei prezzi dovuta, principalmente, dall’attuale conflitto in Ucraina.
In queste ore si sta alzando un vero e proprio polverone che riguarda l’esclusione dei precari della scuola da questa misura. In particolare, secondo la norma, il bonus 200 euro non spetta ai precari che non hanno una retribuzione nel mese di luglio.

Fino a pochi giorni fa si sperava ancora nell’approvazione dell’emendamento di Margherita Del Sesto (M5S), che avrebbe esteso il contributo anche a questa categoria di lavoratori. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus 200 euro, il problema dei precari

L’articolo 31 del decreto Aiuti chiarisce espressamente che il bonus 200 euro “è riconosciuto per il tramite dei datori di lavoro nella retribuzione erogata nel mese di luglio 2022”. Questo significa, dunque, che il contributo non spetta ai precari che non avranno una retribuzione nel mese di luglio.
Il problema potrebbe riguardare diversi soggetti, a cominciare dai docenti non di ruolo. Come sottolineato anche da “ilSole24Ore.it”, tali lavoratori, probabilmente, hanno beneficiato dell’esonero dello 0,80% nel primo quadrimestre dell’anno in corso ma, non avendo una “retribuzione” nel mese di luglio non potranno ricevere direttamente l’indennità dall’istituto scolastico.
Come già detto in apertura, l’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle, che avrebbe potuto risolvere tale problema, è stato da poco bocciato. Dunque, sembrerebbe ormai certo che ai precari della scuola (docenti e personale Ata) non sarà accreditato il bonus 200 euro.

Il contributo spetta anche a chi ne ha meno bisogno

Manuel Tuzi, capogruppo M5S della commissione Cultura della Camera, fin da subito ha dichiarato che si tratta di una “criticità che va subito sanata, poiché crea ulteriori distinguo tra precari ed incide sulla qualità della vita”.


Lo stesso Tuzi, intervistato di recente da Fanpage.it, ha rincarato la dose, affermando che: “i giovani precari si trovano in un limbo paradossale. Siccome fino a giugno hanno lavorato non potranno avere alcun bonus neanche a ottobre. È assurdo che vengano escluse proprio le persone che non avendo una stabilità avrebbero maggior bisogno di ricevere un sostegno, mentre sono incluse le persone che hanno un contratto a tempo indeterminato. La categoria dei precari doveva essere salvaguardata”.