Non tutta Italia si è fermata: tra le misure del decreto per l’emergenza Coronavirus c’è anche il bonus 100 euro in busta paga per chi lavora. Non sono mancate le polemiche: sull’importo in primis (considerato basso e inadeguato) ma anche sulle tempistiche e il rinnovo.

Requisiti per il bonus 100 euro: a chi spetta

Il contributo aggiuntivo di 100 euro spetta a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici o privati, che, per esigenze di produzione o impossibilità di smart working, continuano a lavorare in sede durante l’emergenza Coronavirus.

Il bonus viene riconosciuto in busta paga sotto forma di premio. Il primo requisito è di tipo economico: la platea è limitata ai redditi che non superano i 40 mila euro annui. Chi ha lavorato in sede ma non tutti i giorni ha diritto al bonus ma in misura rimodulata.  Ad oggi il bonus è previsto come misura una tantum quindi solo per il mese di marzo: non è escluso però che, come per il bonus partita IVA, il governo ci ripensi e preveda una proroga tenuto conto del protrarsi dell’emergenza coronavirus.

Tempi e modalità di accredito del bonus in busta paga

A differenza del bonus 600 euro per le partite IVA, questo non va richiesto: l’accredito viene effettuato direttamente nella busta paga di aprile. Molti lo aspettavano in questa busta paga di marzo ma le tempistiche erano troppo strette.  Il contributo non concorre alla formazione del reddito quindi non va dichiarato.

Bonus aziendali per lavoratori in emergenza coronavirus: si sommano ai 100 euro statali

Ritorniamo per un attimo alla polemica sull’importo esiguo. Certo non si può pensare che 100 euro servano a compensare il rischio che molti dipendenti stanno correndo e i sacrifici che stanno facendo. Diverse aziende lo hanno integrato con altri benefit per ringraziare i dipendenti che non hanno smesso di lavorare in questo periodo difficile.

Tra i casi più famosi riportiamo Ferrero:  l’azienda ha messo a disposizione fino a 750 euro lordi rapportati al numero effettivo di giorni lavorati. Francesco Mutti, ai vertici dell’omonima azienda famosa per le composte di pomodori, ha previsto per i dipendenti un aumento dei salari del 25% e ha attivato una copertura assicurativa extra per il Covid-19. Tra i primi a muoversi in questo senso il Gruppo Rana, l’azienda di pasta fresca ha varato dai primi giorni dell’emergenza un piano straordinario di aumenti degli stipendi per 2 milioni di euro, a titolo di riconoscimento per l’impegno dei 700 dipendenti operativi nei cinque stabilimenti in Italia. Per loro un incremento dello stipendio del 25% per ogni giorno lavorato e un ticket mensile di 400 euro da spendere per le spese di babysitting. Rana ha anche deciso di stipulare una polizza assicurativa che tuteli tutti i dipendenti, inclusi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19. L’azienda Dr. Schär ha assegnato ai propri collaboratori dei reparti di produzione un bonus del 15% per ogni ora lavorata durante la crisi sanitaria. I dipendenti della Refresco Italy troveranno 200 euro in più nella busta paga di aprile.

Se lavorate in un’azienda che vi ha riconosciuto bonus o, al contrario, volete denunciare la mancanza di regole di sicurezza nel posto di lavoro, fatecelo sapere. Raccogliamo le vostre testimonianze.