Gli ultimi aggiornamenti sulla sanatoria delle cartelle esattoriali hanno portato diverse novità per un provvedimento che si annunciava molto più vasto rispetto a quello che è stato davvero introdotto. Con l’ok della Camera dei Deputati alla manovra, anche la sanatoria delle cartelle è cosa fatta ormai. Pure il passaggio di Palazzo Madama in Senato, dovrebbe essere privo del benché minimo ostacolo. Il testo della manovra arriva in Senato bloccato e quindi troverà il disco verde anche dell’altra branca del Parlamento.

E sulla sanatoria delle cartelle ormai è il momento di fare il punto della situazione, soprattutto per il provvedimento che in queste settimane ha fato più discutere e che è uscito più modificato rispetto al testo di origine della manovra. Parliamo naturalmente della cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali più obsolete e di importo più ridotto.

“Buonasera, ho sentito dell’approvazione della legge di Bilancio del Governo. Ormai la manovra è stata fatta giusto? Mi chiedevo però cosa è cambiato sulle cartelle esattoriali. La cancellazione delle cartelle è realtà o no? Nelle ultime settimane non ci ho capito più niente tra bollo auto, multe, IMU, Irpef e contributi INPS non versati. Mi spiegate bene la cancellazione come funziona? vorrei capire su quale vantaggio potrà contare adesso, visto che ho debiti di varia natura e di quasi tutte le tasse che ho indicato prima.”

Condono cartelle esattoriali 2023, quali cartelle saranno cancellate e quali no

Cartelle pagamento
Con l’approvazione definitiva della manovra anche il condono delle cartelle esattoriali prende ormai la sua dimensione definitiva. Questo significa che sulle cartelle esattoriali il governo ha deciso di intervenire. Ma alla fine l’intervento sarà in maniera meno radicale di come inizialmente si poteva presumere. Rispetto al testo in origine della manovra, molto è cambiato. E soprattutto sulla cancellazione delle cartelle, molte cose non sono come erano state individuate prima. Anche perché fu proprio la bozza della manovra a diventare oggetto delle critiche degli enti locali, che si lamentavano di non avere voce in capitolo su cartelle la cui competenza era la loro e non dello Stato.
Ed alla fine tutto è cambiato, con la cancellazione delle cartelle che vede adesso, nella sua versione definitiva, i pieni poteri di Comuni, Regioni e altri Enti non Statali.

Occorre capire la differenza tra Enti statali, Agenzie Fiscali ed Enti locali

La cancellazione delle cartelle è senza dubbio il provvedimento che molti contribuenti attendevano con ansia affinché potessero dire addio ai loro debiti di varia natura con gli enti pubblici. La cancellazione delle cartelle era e resta una misura che riguarda i debiti di un contribuente affidati alla gestione della riscossione tra il 2000 e il 2015. Ma solo se di importo fino a 1.000 euro. Il perimetro temporale però espone a delle considerazioni non di poco conto. Essendo cartelle piuttosto datate, è facile ipotizzare che siano cartelle andate in prescrizione. E quindi il contribuente dovrebbe prima di tutto verificare se e quando questi debiti verso le amministrazioni pubbliche, sono stati maturati. E se le pretese del concessionario alla riscossione sono motivate dalla Legge. Va comunque detto che le modifiche alla legge di Bilancio hanno ridotto di molto la cancellazione delle cartelle. Che è diventata meno vasta ed estesa di quando si potesse pensare.

I debiti e le cartelle che effettivamente verranno cancellate

Con le ultime modifiche introdotte con la legge di Bilancio, la sanatoria delle cartelle è rimasta come in origine solo ed esclusivamente per la rottamazione. Infatti per la cancellazione delle cartelle molto è cambiato e molti debiti non finiranno più automaticamente con l’essere depennati dagli estratti di ruolo dei contribuenti. Infatti Comuni, Regioni e qualsiasi altro ente diverso dalle agenzie fiscali, dalle amministrazioni statali e dalle casse di previdenza private, dovranno decidere autonomamente se aderire o meno a questa cancellazione d’ufficio delle cartelle.
 Ed è senza dubbio una novità importante questa anche perché Imu, Tari e tutte le altre tasse di competenza dei
Comuni, con anche le multe del Codice della Strada dei vigili urbani, potrebbero restare tutte da pagare, anche se con piccoli sconti. Dentro il calderone di questi balzelli che rischiano di restare a carico dei contribuenti, anche il bollo auto. Anche se non è di competenza comunale ma regionale. Quindi, anche il bollo auto sarà cancellato automaticamente a condizione che sia la Regione a cui era originariamente dovuto, a dare l’ok all’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Ma allora, quali cartelle finiranno nella cancellazione automatica?

Ricapitolando, la cancellazione delle cartelle fino al 2015 ed al di sotto di 1.000 euro riguarderà mancati versamenti contributivi presso gestioni pubbliche, debiti con le Agenzie Fiscali e debiti verso enti statali. Per il bollo auto per esempio, come già detto, deciderà la Regione. Quindi, l’organismo competente in materia sulla tassa di proprietà dei veicoli. Lo stesso che come già detto, succederà con i Comuni e le multe del Codice della Strada se sono stati i vigili urbani a comminarle. Oppure sui tributi sulla spazzatura per esempio, o per l’Imu. Ma c’è di più. Infatti tutti questi balzelli, anche se il Comune o altro ente, deciderà di concedere vantaggio ai contribuenti, non verranno mai cancellati d’ufficio. L’unico vantaggio che si avrà sarà lo stralcio di sanzioni e interessi. Ma il debito continuerà ad essere da pagare.