Il bollo auto, come noto, è la tassa che si paga sul possesso di veicoli circolanti. È anche la più odiata. È calcolata in base a diversi fattori, tra cui la potenza fiscale del veicolo, la regione in cui è registrato e il tipo di carburante utilizzato (diesel, benzina, ecc.).

Il calcolo avviene moltiplicando la potenza fiscale per una determinata tariffa stabilita dalla regione di residenza del proprietario. Il bollo, infatti, è di competenza regionale e le regioni hanno la facoltà di fissare proprie aliquote e tariffe.

Quindi le cifre possono variare da una regione all’altra.

Si paga annualmente. Ha, pertanto, una validità di 12 mesi. In genere, il soggetto passivo del bollo auto è il proprietario del veicolo. Altre volte può essere altro soggetto, come ad esempio, nel caso del noleggio a lungo termine. E in caso di veicolo concesso in comodato, chi deve pagare il proprietario (comodante) o il comodatario?

Il contratto di comodato d’uso gratuito

La legge che definisce il comodato d’uso è l’art. 1803 del codice civile, ai sensi del quale si tratta del contratto mediante il quale una parte, chiamata “comodante”, concede gratuitamente all’altra parte, chiamata “comodatario”, l’uso temporaneo di un bene mobile o immobile. L’obbligazione principale del comodante è quella di consentire l’uso del bene, mentre il comodatario si impegna a restituire il bene alla fine del periodo concordato.

Questi gli aspetti chiave del contratto di comodato d’uso gratuito includono:

  • Oggetto del Comodato – il bene oggetto del comodato deve essere specificato in modo chiaro nel contratto. Può trattarsi di una casa, un appartamento, un’autovettura o qualsiasi altro bene mobile o immobile;
  • Durata – il comodato può avere una durata prestabilita o essere stipulato a tempo indeterminato. In entrambi i casi, la durata deve essere chiaramente indicata nel contratto;
  • Condizioni di Restituzione – il contratto deve stabilire le condizioni in cui il bene deve essere restituito al comodante. Questo può includere il mantenimento del bene in buono stato, eventuali riparazioni dovute a danni causati dal normale utilizzo e la data o le condizioni specifiche per la restituzione;
  • Eventuali Oneri Accessori – se ci sono oneri accessori o spese connesse all’uso del bene (ad esempio, spese condominiali per un immobile), è consigliabile indicarli chiaramente nel contratto;
  • Responsabilità – il contratto può specificare le responsabilità del comodante e del comodatario, incluso l’obbligo del comodatario di notificare al comodante eventuali danni o necessità di riparazioni;
  • Revoca del Comodato – le condizioni per la revoca del contratto devono essere chiarite nel contratto stesso;
  • Registrazione – se in forma scritta, il contratto deve registrarsi all’Agenzia Entrate entro 30 giorni. Può registrarsi anche quello verbale.

Bollo auto nel comodato, chi paga?

In merito ai soggetti obbligati al pagamento del bollo auto, regola vuole che il soggetto passivo della tassa è chi risulta essere al PRA (Pubblico registro automobilisti) tra i seguenti:

  • proprietario;
  • usufruttuario;
  • acquirente con patto di riservato dominio;
  • utilizzatore di veicolo senza conducente a lungo termine.

La verifica del soggetto obbligato deve farsi al 1° giorno del mese di scadenza del pagamento del bollo auto.

Dunque, se ad esempio, il bollo auto scade il 31 dicembre 2023, obbligato al versamento è colui che al 1° dicembre risulti al PRA con una delle suddette qualifiche.

Il comodatario non risulta tra i soggetti obbligati, con la conseguenza che in caso di veicolo dato in comodato, l’obbligato a pagare il bollo auto resta il proprietario (comodante).

Riassumendo…

  • il bollo auto è di competenza della regione di residenza
  • lo paga il proprietario del veicolo o chi altro ha su di esso altro diritto di godimento (ad esempio usufruttuario) come risultante da PRA il 1° giorno del mese in cui la tassa deve pagarsi
  • non paga il bollo il comodatario (in caso di comodato la tassa resta a carico del comodante).