Il Bollo Auto è la tassa di proprietà sui veicoli a motore a cui sono assoggettati tutti coloro che hanno un veicolo a loro nome intestato al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Indipendentemente dall’uso o meno del veicolo, cioè sia che lo si utilizzi o meno, il bollo è sempre dovuto. Salvo alcuni casi di esonero ed esenzione.

Per esempio le auto elettriche, ibride e così via, che godono di particolari agevolazioni relative a questa tassa. Ma oggi affrontiamo l’argomento dell’auto che nel 2024 arriva a 20 anni di età.

Perché cambia molto dal punto di vista del bollo nel momento in cui il veicolo diventa storico.

“Gentili esperti della sezione Fisco di InvestireOggi, mi chiamo Davide e sono un automobilista che ha una Toyota Yaris del 1994. L’ho immatricolata la prima volta a giugno 1994, quando la comprai in concessionaria. Volevo capire cosa accade adesso che l’auto compirà 20 anni. Mi riferisco al Bollo Auto. Come faccio a godere delle agevolazioni quando sarà il momento di rinnovare la tassa entro la fine di luglio?”

Bollo auto 2024, ecco le auto che lo pagano al 50% e come fare a ottenere l’agevolazione

La prima cosa da distinguere sulle auto in materia di esonero dal versamento della tassa automobilistica è tra veicolo d’epoca e veicolo storico. I primi sono veicoli che hanno almeno 30 anni di età mentre i secondi sono quelli che ne hanno almeno 20. La distinzione è fondamentale perché cambiano le regole per definire un veicolo come d’epoca o storico e cambiano anche alcuni vantaggi. Va detto che un veicolo d’epoca può essere considerato tale dal punto di vista delle agevolazioni, non solo per età, ma anche per tanti altri fattori.

Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca quelli con caratteristiche originarie nonché tecniche specifiche della casa costruttrice. Questi veicoli vengono iscritti al Centro storico della Direzione Territoriale dei Trasporti, ma non possono circolare liberamente salvo che per manifestazioni, raduni e solo per il percorso autorizzato da questi eventi.

 E soprattutto, con dietro l’autorizzazione rilasciata dal competente ufficio della Direzione Territoriale dei Trasporti.

Questi veicoli non pagano il bollo auto o lo pagano in misura ridotta (da Regione a Regione può cambiare molto), proprio in virtù delle limitazioni. Come si legge sul sito dell’ACI, i veicoli ultra trentennali sono esenti dal pagamento della tassa automobilistica in automatico in Valle d’Aosta, ma se è posto in circolazione su strade e aree pubbliche è dovuta una tassa di circolazione forfettaria di 25,82 euro.

Auto ventennali, ecco le regole i registri e cosa conoscere per l’iscrizione

Il caso del nostro lettore però riguarda un veicolo storico. Si tratta come dicevamo, di veicoli di 20 anni di vita almeno. ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, sono questi i nomi dei registri dove bisogna iscrivere l’auto che ha compiuto almeno 20 anni per farla riconoscere come storica.

I veicoli di interesse storico sono liberi di circolare per tutte le strade italiane. Salvo i casi di limitazioni dovute alla classe di impatto inquinante che, in molte nostre grandi città, limitano l’uso dei veicoli più vecchi. Proprio perché circolano, non esiste esonero dal versamento della tassa, salvo nei casi espressamente stabiliti da una Regione dello Stivale piuttosto che da un’altra.

Bollo auto ridotto al 50%, basta l’iscrizione nei registri

Dopo l’iscrizione nel registro auto storiche, per il proprietario del veicolo tra i tanti benefici che si hanno, c’è l’esonero dal pagamento del bollo. Ma solo se si dichiara di non utilizzare l’auto e di detenerla in un luogo privato. Altrimenti si può godere di riduzione, variabile da Regione a Regione. Naturalmente l’iscrizione al Registro ha un costo che si aggira in poco più di 40 euro l’anno, anche se è meglio chiedere al registro dove si vuole iscrivere il veicolo.

Va detto che non tutte le auto possono essere iscritte nei registri delle auto di interesse storico e collezionistico. Infatti esiste una “Lista di Salvaguardia” aggiornata dall’ACI (Automobile Club Italia) ogni anno, con l’elenco dei modelli tra i 20 e i 29 anni di vita che hanno una rilevanza storica.

Sempre come si legge sul sito dell’Automobile Club Italia, per i veicoli ultraventennali come previsto dalla Legge di Bilancio 2019, se in possesso del certificato di rilevanza storica pagano la tassa automobilistica con una riduzione pari al 50 per cento.

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