Non ho pagato il bollo auto 2022 e sono a chiedere se posso rientrare nella rottamazione debiti prevista con la legge di bilancio 2023 oppure mi conviene pagare per evitare che poi mi arrivi qualche cartella esattoriale in futuro?

È giunta questa domanda nella nostra redazione.

Un quesito che è arrivato da un nostro lettere ma che presupponiamo possiamo fare di tutti. E lo facciamo di tutti perché sono molti i cittadini che si trovano in una condizione di omissione del pagamento del bollo auto 2022.

Un anno, quello 2022, caratterizzato da un tasso di evasione della tassa abbastanza alto. Evasione dovuta non alla volontà di non pagare ma al fatto che non c’è quella liquidità disponibile per poterlo fare. Le difficoltà economiche delle famiglie italiane sono sotto gli occhi di tutti a fronte di un tasso di inflazione alle stesse. Con prezzi che aumentano continuamente e con stipendi e pensioni che, invece, perdono potere d’acquisto, andare avanti oggi è un’impresa. Ed il 2023 appena entrato non si prospetta migliore.

La tregua fiscale nella manovra di bilancio 2023

Proprio per alleggerire la posizione dei cittadini verso il fisco, la legge di bilancio 2023 ha previsto una sorta di tregua fiscale. In dettaglio è stabilito:

Lo stralcio (annullamento) totale riguarda singoli debiti fino a 1.000 euro affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.

La rottamazione quater riguarda i debiti (di qualsiasi importo) contenuti nei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

In queste due forme di tregua fiscale rientrano anche i debiti per il bollo auto non pagato. La tassa, ricordiamo, è di competenza della regione di residenza.

Lo stralcio e la rottamazione del bollo auto 2022

Sicuramente il bollo auto 2022 non rientra nello stralcio, poiché come detto qui rientrano solo i debiti affidati dall’ente creditore (ossia, la regione nel caso del bollo) all’ente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.

E non può rientrare nemmeno nella rottamazione quater, in quanto risulta difficile che al 30 giugno 2022 la regione abbia già affidato all’ente di riscossione il recupero del bollo auto 2022 non pagato dagli italiani. Prima che, infatti, la regione faccia ciò passa un po’ di tempo e permette di rimediare spontaneamente con il ravvedimento operoso.

Questo significa che chi non ha pagato il bollo auto 2022 alle scadenze previste non rientra nella tregua fiscale della legge di bilancio 2023.

Le scadenze entro cui si paga la tassa

Per completezza ricordiamo quali erano le scadenze del bollo auto 2022. Per i veicoli già circolanti, il bollo si paga nel corso del mese successivo alla scadenza dell’ultima tassa dovuta. Quindi, ad esempio, entro il 30 novembre 2022 andava pagato il bollo scaduto a ottobre 2022.

Significa anche che entro il 31 gennaio 2023 bisogna pagare il bollo auto scaduto a dicembre 2022.

Per i veicoli di prima immatricolazione, quindi nuovi di fabbrica, il primo “bollo auto” deve essere versato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione. Tuttavia, se l’immatricolazione è avvenuta negli ultimi 10 giorni del mese, si può pagare anche nel corso del mese successivo a quello di immatricolazione.

Questo significa che entro il 31 gennaio 2023 bisogna pagare la tassa sui veicoli immatricolati negli ultimi 10 giorni di dicembre 2022 e su quelli immatricolati fino al 21 gennaio 2023.

Ad ogni modo, chi ha saltato le scadenze 2022 può rimediare con il ravvedimento operoso, quindi pagando sanzione (ridotta ed interessi). Sul sito istituzionale ACI è disponibile un servizio gratuito per il calcolo del bollo auto. Il servizio restituisce l’importo da pagare, indicando anche sanzione ed interessi se si paga in ritardo.

Trovi qui anche tutte le scadenze del bollo auto 2023.